Open Nazionale di Tennis Città di Gaeta

Sara Cup 2017, Ernesto Coiro: “Tennis e tanti altri eventi: l’Open di Gaeta è un orgoglio”

Il presidente del Circolo Tennis Gaeta Antonino Santella, l'organizzatore Ernesto Coiro e Giorgio Galimberti - Foto Luigi Piccinelli

Due settimane di grande spettacolo sui campi dell’Open Nazionale di Tennis Città di Gaeta “Sara Cup”, appuntamento giunto alla XXXVI edizione e patrocinato dalla Regione Lazio, dal Coni, dal Comitato Regionale Lazio della Federtennis e dal Comune di GaetaIl referente del comitato organizzatore Ernesto Coiro ha presentato l’evento a Sportface.it, due settimane in cui il tennis è il protagonista principale ma non l’unico nel cinquantesimo anniversario del circolo.

Iniziamo dalla storia del Circolo Tennis Gaeta, che festeggia cinquant’anni.
“Nacque dall’idea di alcuni amici di allora, costretti ad andare a calcare i primi campi da tennis nella vicina Formia. Ad un tratto si sono chiesti perché non provarci a Gaeta e così, guidati da Nicola Arciuli attuale presidente onorario, misero in piedi questo circolo. Già dall’anno successivo il Circolo Tennis Gaeta iniziò ad ospitare gare internazionali come le amichevoli della nazionale Davis contro Cecoslavacchia e Germania. In quegli anni passarono dunque a Gaeta campioni come Barazzutti, Panatta, Noah. Negli ultimi due anni siamo entrati io Guglielmo Santella (il responsabile della comunicazione, ndr) e abbiamo ampliato le nostre vedute pensando all’allargamento del tradizionale torneo organizzato dal circolo in estate. Dallo scorso anno abbiamo così innalzato il montepremi del torneo, da 5.000 a 7.000 euro: 6.000 più ospitalità dagli ottavi per gli uomini, 1.000 per le donne”.

Tennis ma non solo.
“Questo non è unicamente un torneo di tennis perché abbiamo unito una serie di eventi di carattere culturale e ludico, ma anche momenti dedicati alla beneficenza. Tra questi la giornata all’insegna della solidarietà con l’associazione “Dinamo Camp”, con cui coinvolgeremo, anche grazie alla disponibilità della Federazione, tutti i bambini che praticano tennis nella provincia. Proprio in questi giorni abbiamo saputo che il giorno delle semifinali, sabato 8 luglio, il presidente regionale ci onorerà della sua presenza. Sarà una bella giornata perché, oltre alle partite, si esibiranno anche due comici di Made in Sud”.

È stato difficile incrementare il montepremi del 25% in un periodo così difficile?
“Non è mai facile, però siamo motivati dallo spirito di far sempre meglio e abbiamo profuso sempre più energie. Investire nel tennis è importante anche in chiave turistica: questo torneo permette a tante persone di conoscere una città che regala emozioni positive. Per questo motivo ringraziamo tutte le istituzioni che, in un modo o nell’altro, ci sono vicine: il Comune di Gaeta, la Regione, il Coni e la Fit”.

Margini di crescita?
“Non lo diciamo ad alta voce, ma la volontà è quella di trasformare il torneo in un evento internazionale”.

Qual è il format del torneo?
“È strutturato in due settimane: la prima è riservata al tabellone di non classificati, quarta e terza categoria; da lunedì 3 luglio si entra nel vivo con qualificati di terza e quarta e i tennisti di seconda categoria. Dal 6 luglio inizierà anche il tabellone femminile (Sportface.it e Spaziotennis.com seguiranno l’evento con resoconti quotidiani, ndr)”.

Quanti tennisti parteciperanno?
“Non ci dispiacerebbe aumentare del 10% le iscrizioni dello scorso anno: arrivare a quota novanta sarebbe già un ottimo risultato. Per noi è motivo d’orgoglio: ci è capitato di scoprire negli ultimi giorni che altri eventi concorrenti non sono riusciti a riproporsi a causa della crisi. Per esempio il torneo di Salerno: un tennista a metà strada doveva scegliere tra noi e loro, quest’anno il problema non si è posto perché è saltato per difficoltà di carattere economico”.

Quanti tennisti sono tornati?
“Praticamente tutti. Lo scorso anno i due finalisti fecero i complimenti all’evento definendolo un torneo speciale e non un semplice Open. Grazie al passaparola girato nell’ambiente, quest’anno non ci siamo dovuti muovere per inviti o per contattare direttamente i tennisti. Ritrovare tutti e anche qualche giocatore in più, con giovani di 13 anni e ragazzi di quaranta, è una grande soddisfazione perché vuol dire che il nostro lavoro è stato positivo”.

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