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La Nazionale femminile di calcio torna a far battere i cuori di milioni di italiani. Un esordio mondiale da urlo contro una delle squadre favorite per la vittoria finale, quella Australia che sembrava un ostacolo insormontabile e che invece è stata beffata all’ultimo respiro da un colpo di testa vincente di Barbara Bonansea. Le ragazze di Milena Bertolini adesso sognano, e con loro una nazione che ha scoperto colpevolmente in ritardo l’esistenza di un mondo e di una Nazionale che invece sanno regalare emozioni a iosa.
Nel primo tempo l’Italia è bloccata dall’emozione e l’Australia passa in vantaggio su calcio di rigore grazie alla più attesa di tutte, Samantha Kerr, che però prima deve subire la parata dagli undici metri di Giuliani e poi ribatte in rete a porta vuota. Le azzurre soffrono, e hanno il merito di non uscire mai dalla partita riuscendo a stringere i denti nel momento di estrema difficoltà. “All’intervallo ci siamo dette che era il momento di cominciare a giocare”, ha detto la capitana Sara Gama subito dopo il fischio finale. Ed è stato proprio così: pressing, palla in profondità per sfruttare la velocità delle punte e soprattutto una convinzione diversa. Come quella che è all’origine del gol del pareggio: palla rubata al centrale difensivo e poi Bonansea ci mette il suo timbro con finta di calciare, rientra sul destro e scivolando batte Williams.
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Le azzurre non si accontentano e trovano la rete con Sabatino, ma viene annullata giustamente per fuorigioco. Gli ultimi dieci minuti sono di sofferenza ma la difesa tiene alla perfezione con una Bartoli in versione insuperabile. E nel finale, perché bisogna sempre crederci, la zuccata vincente di Bonansea fa esplodere di gioia un paese intero. Vincere così è più bello, soprattutto all’esordio mondiale: Brasile o Giamaica, oggi, interessano poco. La partita di oggi può rappresentare una svolta nel modo di approcciarsi al calcio femminile e alla Nazionale italiana. C’è sempre tempo per rimediare, Barbara Bonansea docet.
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