[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”10725″]
La vendetta è un piatto che si serve freddo. La saggezza popolare difficilmente sbaglia, ma le azzurre del basket erano stanche di attendere. La voglia di rivalsa era tanta e le urne presentando la Turchia come rivale al debutto di Eurobasket 2019 hanno creato il pretesto perfetto per il riscatto . Le turche a suon di vittorie sono diventate la bestia nera dell’Italia, le azzurre infatti hanno salutato le ultime tre edizioni della massima rassegna continentale per mano della compagine orientale. Nei cuori delle ragazze presenti in Repubblica Ceca bruciava ancora il k.o di due anni fa che tra le tante cose fu macchiato da un paio di decisioni rivedibili da parte degli arbitri . L’avversario era ostico, ma per iniziare l’avventura al Sports Centre Cair di Nis probabilmente non si poteva chiedere meglio. La vendetta, sportiva naturalmente, è arrivata dopo quaranta minuti che non passeranno alla storia come i migliori della nazionale di Crespi, ma una volta che la partita è inserita negli archivi della storia cestistica questo conta poco. Dopo la prima gara dell’Europeo la certezza è una sola, l’Italia ha scalato indenne la cima più ostica del gruppo. Adesso ci sono Ungheria e Slovenia, entrambe le compagini vanno rispettate, ma il successo odierno è troppo importante per bruciarne gli effetti nel breve termine.
[the_ad id=”668943″]
La difesa è la principale artefice del trionfo azzurro. il merito va attribuito in larga parte all’apporto di Lorela Cubaj e Martina Crippa che con il loro ingresso nel secondo periodo hanno ribaltato l’inerzia del confronto. I primi dieci minuti avevano fatto presagire il peggio. La zona italiana in prima istanza ha consentito a Stokes di giocare vari miss match contro Cinili e successivamente ha concesso diverse triple aperte quando le rivali hanno ribaltato il lato. Sotto le plance ha deluso il debutto di Olbis, il centro di Schio infatti dopo aver giocato tutto il periodo iniziale rimarrà sul parquet per soli due minuti nelle tre frazioni rimanenti. Come anticipato, il suo posto è stato preso dal prodotto di Georgia Tech Lorela Cubaj che nel pitturato ha fornito ciò che alla nazionale femminile era mancato nelle ultime campagne internazionali. Senza Bilgic e Stokes la Turchia inizia a pasticciare, perde palloni (a fine gara saranno 15 le palle perse), abbassa le percentuali e resta a secco per sei minuti nel secondo periodo permettendo il rientro alle ragazze di Crespi. Nella ripresa l’Italia resta soddisfacente la prova delle azzurre che estendono il loro lavoro anche nella lotta a rimbalzo che le vede competitive su entrambi i fronti. Da rimproverare giusto la difesa del perimetro in alcuni frangenti, i tiri battezzati dai 6,75 m sono tanti e con avversarie più precise probabilmente l’esito della gara sarebbe stato diverso.
La difesa vince le partite, ma l’attacco non serve solo per vendere biglietti. Diventa così inevitabile qualche appunto alla fase offensiva delle azzurre. Nelle prime battute Zandalasini rompe il ghiaccio, ma sembra l’unica in grado di costruire qualcosa in autonomia dal palleggio. La manovra italiana viene macchiata da un eccessivo ball stopping che ha come diretta conseguenza una serie di tiri discutibili presi allo scadere dei 24” concessi dal cronometro. Da riconoscere i meriti di coach Crespi che con pazienza ha cercato di placare la frenesia che ha colpito le sue giocatrici in diversi frangenti dell’incontro. Ad ogni modo per quanto alta la qualità della difesa, non si può tirare a campare solo con quella e nei prossimi impegni non si può sperare di relegare le rivali a fasi interminabili di digiuno. Contro la banda di Ceyhun Yildizoglu concedere un solo parziale in più sarebbe stato probabilmente fatale. Fortunatamente questo non è accaduto e quando c’è stato bisogno è stata la nostra nazionale a cambiare marcia nel segno di Giorgia Sottana. Dopo un match in chiaroscuro Sottana ha preso sulle spalle le compagne ed ha assestato i colpi decisivi per concretizzare il lavoro svolto nell’altra metà del parquet.
L’infortunio di Francesca Dotto è l’unica nota stonata al rientro negli spogliatoi, la giocatrice è stata infatti portata via in barella dopo essere scivolata sull’adesivo posto all’altezza della lunetta e aver rimediato un infortunio al ginocchio sinistro. Per coach Crespi e la squadra però non c’è tempo per piangersi addosso dato che a ventiquattr’ore dei distanza dal primo impegno a Nis andrà in scena il confronto con l’Ungheria che ha iniziato il proprio cammino superando la Slovenia.
[the_ad id=”676180″]