Hockey NHL

Hockey NHL, Stanley Cup playoff 2017: la preview di Washington Capitals – Toronto Maple Leafs

Braden Holtby, Washington Capitals

La Stanley Cup 2017 della National Hockey League è ormai alle porte. Segui con Sportface.it la manifestazione più importante nel panorama dell’hockey su ghiaccio. Si parte il 12 aprile ma per gli italiani il puck drop sarà nella notte fra mercoledì 12 e giovedì 13. Andiamo a scoprire la presentazione di ogni singolo “match-up” per i quarti di finale di Conference.

EASTERN CONFERENCE – Washington Capitals – Toronto Maple Leafs

La straordinaria stagione dei Washington Capitals ha portato i capitolini a centrare, per il secondo anno di fila, il President’s Trophy, il premio istituito per la franchigia che, durante la regular season, è riuscita a totalizzare il maggior numero di punti. Son ben cinquantacinque le vittorie stagionali per i Caps che son riusciti a costruire, soprattutto, un bel fortino interno al Verizon Center mantenendo bassa la media reti subite. Braden Holtby e Philipp Grubauer, difatti, è stato il duetto dei portieri che si è aggiudicato il William M. Jennings Trophy, il trofeo in palio per i portieri che durante la stagione regolare hanno subito meno reti. Alex Ovechkin non ha completato la migliore annata della vita, venendo anche sconfitto dal suo eterno rivale Sidney Crosby nella corsa al “Rocket Richard Trophy” per il miglior capocannoniere della lega. Con il capitano parzialmente oscurato, la forza dei Capitals è stata proprio quella di ottenere il meglio da tutte le linee chiudendo tante partite con una media reti segnate alta e riuscendo a trovare una grande produzione offensiva anche dalla blue line. Non è da sottovalutare l’all-in del mercato invernale con l’innesto di Kevin Shattenkirk che ha sposato i Capitals proprio per cercare l’affondo alla Stanley Cup, quel trofeo che ancora manca nella bacheca della franchigia capitolina.

Toronto, che dire? La squadra che tutti gli amanti dell’hockey su ghiaccio vorrebbero vedere all’opera. Fan canadesi, tifosi dei Maple Leafs? Non per forza: Mike Babcock ha gestito un team con poche stelle confermate facendole fare un gran bel salto di qualità e mostrando che anche con i giovani in National Hockey League puoi costruire da subito un futuro importante. Non a caso la stagione dei Toronto Maple Leafs è stata storica per la first overall pick Auston Matthews che all’esordio, a Ottawa, è riuscito a siglare 4 goal, un evento mai accaduto. Matthews ha confezionato anche la quota delle 40 reti raggiungendo Mats Sundin e primeggiando in tutte le classifiche rookie di franchigia. Non solo: Toronto, dopo i Quebec Nordiques, è stata la seconda squadra a portare a quota 60 punti almeno 3 esordienti tra cui, includendo Matthews, troviamo i nomi di William Nylander e Mitch Marner, giocatori che con grande tecnica e rapidità di pensiero hanno costruito una vera e propria “base” sulla quale rifondare una squadra che nel futuro potrà dire la sua provandoci già nel presente. Le stagioni di James Van Riemsdyk e Nazem Kadri sono a completamento della definizione di “gruppo” che il coach dei Maple Leafs ha saputo dare ad una squadra che non si qualificava ai playoff da 4 anni ma, se andiamo a trovare una stagione intera (e non quella del 2013 con il lockout di mezzo) Toronto non vedeva la Stanley addirittura dal 2004.

Partita che all’apparenza potrebbe sembrare assolutamente squilibrata non tanto perché Toronto sia debole, quanto perché Washington ogni anno si migliora sempre più e l’obiettivo principale della Stanley Cup è diventato un “now or never“: ma con quei ragazzini con la maglia blu e la foglia d’acero sul petto è vietato scherzare. Grande prova di maturità anche nella gabbia con Braden Holtby sempre più deciso ad entrare nella storia della franchigia mentre Frederick Andersen vorrà dimostrare di esser stato un vero e proprio fattore decisivo per la stagione di rinascita dei Leafs.

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