Formula 1

F1, analisi gara GP Monaco: disastro Ferrari con le strategie, Leclerc perde ancora una gara già vinta

Charles Leclerc, Carlos Sainz e Mattia Binotto - Foto Scuderia Ferrari

In archivio il GP di Monaco, è tempo di analisi al termine del settimo appuntamento col Mondiale di Formula 1. Un weekend che risulta ancora una volta amaro per la Ferrari, che con Leclerc in pole e Sainz dalla seconda casella aveva in mano una doppietta sul circuito del Principato dove è impossibile superare in pista, vanificata però da un vero e proprio disastro con le strategie per i pit-stop. E così, il monegasco, sulla sua pista di casa dove non era mai arrivato al traguardo, pur giungendo quarto e per la prima volta sotto la bandiera a scacchi, deve rammaricarsi, si fa per dire, visto che è letteralmente furioso coi suoi per quello che è stato combinato a Montecarlo.

Ma cosa è successo? Innanzitutto, la gara è stata caratterizzata dalla pioggia e da una partenza (dietro la safety car) che è stata posticipata di un’ora a causa del maltempo. Dopo attimi di confusione, finalmente si è preso il via con le gomme da bagnato (così come da regolamento) e dopo alcuni giri dietro la safety è stata gara vera. Ferrari che mostra subito un buon passo, Leclerc prende un gran margine, Sainz fa da scudiero. Ma l’asfalto è sempre più asciutto, e così cominciano ad aprirsi le finestre per un primo pit-stop, unico modo su questo tracciato di provare a prendere posizioni, anche se l’under-cut è decisamente poco potente. La Red Bull rompe gli indugi e richiama Perez ai box per montare le intermedie, la Ferrari vuole fare lo stesso con Sainz, che però si rifiuta di rientrare spingendo per un unico pit-stop qualche giro dopo, con l’asfalto ormai quasi del tutto asciugato, in cui si sarebbero montate le gomme slick.

Sainz dunque sta fuori, ma non si capisce bene perché Leclerc non seguirà questo tipo di strategia, rientrando nello stesso giro di Verstappen per montare le gomme intermedie. Siamo al diciannovesimo giro e le tempistiche sbagliate consentono a Perez di guadagnare la posizione su Leclerc, che rientra terzo con Verstappen alle spalle. A quel punto, succede l’irreparabile: dopo appena tre giri, è evidente come le condizioni siano da asciutto e finalmente Sainz fa il suo pit-stop. Lo fanno anche i due Red Bull, ma la Ferrari richiama anche Leclerc. E’ il giro 22, ed ecco il patatrac: pit-stop doppio nello stesso momento in casa Ferrari con Sainz ancora al cambio gomme e Leclerc che perde un paio di secondi nell’attesa: incredibile errore.

Nel frattempo Perez e Verstappen spingono a tutta, così Sainz rientra appena davanti all’olandese, ma il monegasco è dietro il campione del mondo. Disastro totale. E appare chiaro come l’errore sia dovuto a una mancanza di prontezza nel piegare le strategie all’andamento della gara. Troppo poco coraggio da parte del box di Maranello, che non riesce a rispondere immediatamente alla Red Bull e viene poi danneggiato da vetture lente che su una pista come quella di Monaco fanno perdere secondi fatali. Da lì in avanti gara schematica con il countdown dei minuti per non salire sopra le due ore e le posizioni che si cristallizzano. E in casa Ferrari volano gli stracci: Leclerc accusa gli ingegneri, Binotto si appella a un ricorso improbabile nei confronti della Red Bull per irregolarità di entrambi i piloti uscendo dalla corsia dei box. Niente da fare: la sconfitta è totale, altri punti se ne vanno via. Quando la macchina va così bene, bisogna essere all’altezza.

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