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Quando Steve Cummings va in fuga non sbaglia mai. Il britannico della Dimension Data indovina tutti i tempi e conquista, in solitaria, il suo secondo successo personale al Tour. Non basta andare in fuga per Vincenzo Nibali: lo Squalo di Messina, partito insieme a Cummings, la maglia gialla Greg Van Avermaet e altri 26 corridori, si fa beffare nel finale. Tappa positiva anche per lo stesso Van Avermaet: la fuga gli permette di guadagnare un altro minuto e mezzo sugli altri uomini di classifica.
La tappa che affronta il Col d’Aspin, salita storica della Grande Boucle, termina anche con un giallo. Lo striscione dell’ultimo chilometro crolla proprio mentre sta passando il gruppo degli uomini di classifica. A farne le spese, Thomas Yates (che si era leggermente avvantaggiato sul resto dei corridori e che, quindi, è stato il primo a imbattersi nell’ostacolo imprevisto): il corridore ha riportato qualche escoriazione, anche se non si tratta di nulla di grave. La giuria, visto l’inconveniente, ha poi optato per la neutralizzazione dei distacchi negli ultimi tre chilometri.
Mostra segnali di ripresa, Vincenzo Nibali, dopo la débâcle sul Massiccio Centrale. La sua è una fuga per la vittoria, sganciata da qualsiasi logica di squadra. Al messinese, però, manca la lucidità di seguire Cummings nel tratto in pianura immediatamente precedente all’inizio della salita. Alla fine, arriverà la consolazione del numero rosso, il premio che, in ogni tappa, viene assegnato al più combattivo di giornata.
I 167 chilometri che uniscono L’Isle Jourdain al Lac de Parole e che prevedono l’ascesa del Col d’Aspin, invece, scorrono via senza particolari scossoni tra gli uomini di classifica. Nairo Quintana, Chris Froome, Fabio Aru e Alberto Contador arrivano insieme. L’unico in difficoltà (che probabilmente ha detto addio alle sue velleità di podio) è il francese Thibaut Pinot, staccatosi proprio sull’Aspin.
Domani altra tappa di montagna, dal percorso decisamente più complicato: 184 chilometri da Pau a Bagnères de Luchon e ben quattro GPM da affrontare, dal Tourmalet al Peyresourd. Si attende, finalmente, il primo squillo dei big.
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