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Domenica 3 ottobre torna finalmente dopo 2 anni e mezzo la Parigi-Roubaix. La classica francese non si era infatti disputata nel 2020 ed era stata rinviata ad aprile di quest’anno per via del Covid. In quest’insolita collocazione di ottobre segue dunque di una settimana i Mondiali delle Fiandre, con molti dei partecipanti alla prova iridata che saranno presenti domenica. Vista la collocazione a fine stagione è difficile individuare un favorito numero uno per la classica delle pietre.
PARIGI-ROUBAIX 2021: ORARI E COME VEDERLA IN TV E STREAMING
IL PERCORSO E I SETTORI IN PAVE’
Wout Van Aert ha disputato una grandissima stagione, ma al Mondiale casalingo ha steccato non avendo le gambe per lottare per il podio. Nelle due edizioni disputate non ha ottenuto top ten, ma se domenica dovesse ritrovare la gamba giusta sarebbe sicuramente il più temibile. Il suo storico rivale Mathieu Van der Poel rappresenta un’altra incognita, dato ha disputato il Mondiale non al massimo della forma pur concludendolo in ottava posizione. Per il vincitore del Fiandre 2020 fra l’altro sarà l’esordio nella classica francese. Chi ormai a inizio anno si è imposto nell’altra classica monumento del pavè, ovvero il Giro delle Fiandre, è Kasper Asgreen. Il danese sconfisse Van der Poel in una volata a due, dopo essersi imposto anche ad Harelbeke la settimana precedente. Ha già vinto una monumento e ha tutte le carte in regola per ripetersi domenica.
Come sempre accade nel Nord non sarà lui l’unica freccia all’arco della Quickstep, che potrà contare anche su Lampaert, Stybar e Senechal. Lampaert nel 2019 chiuse la Roubaix al terzo posto, Senechal al sesto.
Stybar invece ha chiuso ben sei delle sette edizioni da lui disputate in top ten, con ben due secondi posti tra il 2015 e il 2017. Inoltre il ceco viene da un ottimo mondiale, dunque ci sarà da prestare particolare attenzione all’ex crossista.
Come sempre sarà della partita Peter Sagan, che non appare in grandissima forma ma qui ha vinto nel 2018.
Con lui nella Bora Hansgrohe c’è Nils Politt, che chiuse secondo nel 2019 dietro Philippe Gilbert. Il fortissimo ciclista belga sarà presente anche quest’anno da campione in carica, ma in tutta la stagione si è visto pochissimo visti gli ormai 39 anni.
Attenzione poi al duo della Trek Segafredo, Mads Pedersen e Jasper Stuyven, con il secondo che ha chiuso due volte in top 5. Dopo il podio di domenica al Mondiale sono da considerare anche Dylan Van Baarle e Michael Valgren, con il danese che è alla sua prima partecipazione. Tra gli italiani le speranze di un piazzamento sono riposte in Sonny Colbrelli, Matteo Trentin e Gianni Moscon, mentre Davide Ballerini dovrà probabilmente lavorare per la squadra. Cercheranno infine di essere della contesa anche Greg Van Avermaet e Oliver Naesen (AG2R Citroen), Stefan Kung e Arnaud Demare (FDJ), Sep Vanmarcke (Israel Start-up), Matej Mohoric (Bahrain Victorious), Niki Terpstra e Anthony Turgis (Total Energies), Alexander Kristoff (UAE), Soren Kragh Andersen (DSM) e Ivan Garcia Cortina (Movistar).
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