“Io non contesto la decisione di annullare la tappa, ma mi chiedo innanzitutto come non sia stato possibile ripiegare su un altro percorso in alternativa, con caratteristiche simili a quelle di una tappa in grado di decidere la classifica come era quella prevista. Si sapeva da giorni del rischio meteo, e io ero anche stato rassicurato sul fatto che fosse pronto un piano B. E poi: perché decidere l’annullamento il giorno prima? Si poteva aspettare la mattina per avere un quadro della situazione meteo più preciso. Anche perché, come mi ha riferito il mio tecnico, lassù si poteva arrivare“. Non è andata giù a Vincenzo Nibali la decisione di annullare una delle tappe più importanti della Tirreno-Adriatico, la Foligno-Monte San Vicino. “E’ stata una decisione affrettata che alla fine ha penalizzato enormemente noi scalatori, cioè gli uomini di classifica. E non sono stato il solo a lamentarmi”. ha ribadito il corridore siciliano alla Gazzetta dello Sport.
[the_ad id=”10728″]
Doveva essere la sua giornata, l’aveva studiata in ogni minimo dettaglio, ma così non è stato. “Era previsto che dopo la Tirreno-Adriatico avrei staccato. Ora è facile che cambino le cose. Potrei essere al Catalogna e ai Baschi, quindi Amstel, Freccia Vallone e Liegi. Questo vuol dire che pensando ai Giochi di Rio, che sono il mio grande obiettivo e per preparare i quali diventa fondamentale correre il Tour, come già previsto, non potrei aggiungere a un programma come questo il Giro”. Difficile immaginare un Giro d’Italia senza uno dei più rappresentativi corridori italiani, Nibali vuole rassicurazioni. “Per il Giro, in ogni caso, voglio rassicurazioni. Ci sono alcune tappe importanti, decisive, sopra i 2000 metri. Non vorrei trovarmi di fronte a una situazione come questa. Pertanto la mia eventuale partecipazione è subordinata alla conoscenza, già prima del Giro, del piano alternativo in caso di maltempo”.