Serie A

Venezia-Milan, Zanetti: “Valori diversi, ma giocando al massimo possiamo fare punti”

Paolo Zanetti
Paolo Zanetti - Foto Antonio Fraioli

“Il Milan giovedì ha dimostrato la sua forza, l’abbiamo preparata come sempre concentrandoci su di noi e abbiamo studiato al dettaglio le loro capacità. Abbiamo l’obbligo di dare noi il massimo, ovvio che i valori in campo sono diversi. Quando abbiamo affrontato queste squadre al massimo qualche punto lo abbiamo portato a casa. Così Paolo Zanetti presenta Venezia-Milan, valida per la 21esima giornata di Serie A e in programma domani, domenica 9 gennaio, alle 12:30.

Il tecnico dei lagunari è poi tornato inevitabilmente a parlare della partita contro la Salernitana, il cui rinvio costringerà i veneti ad affrontare i rossoneri senza Caldara e Tessmann: “Mi dispiace non avere due giocatori importanti in una partita del genere, sono già tre settimane che non giocano e prolungheranno la loro assenza, siamo incappati in una situazione dove anche parlarne ormai è superfluo. Purtroppo dobbiamo lasciarci alle spalle quanto è successo, star qui a sperare di prendere quei punti o meno ci influenza in maniera negativa, dobbiamo pensare alla prossima”.

Zanetti ha anche parlato di come la sua squadra dovrà affrontare il girone di ritorno, dopo un buon girone d’andata: “Noi non riusciamo più a fare gare solo difensive, questo può essere un bene, ma non riusciamo a essere impermeabili. Dobbiamo tornare a essere un pochini quelli aggiungendoci la qualità di gioco trovata con la maggior conoscenza della squadra rispetto a quando siamo andati a giocare là”.

Infine, sull’innesto di Cuisance: “Spero ci risolva la problematica del centrocampista offensivo. L’ho allenato sette giorni e lui ama giocare dalla metà campo in su, se c’è qualcosa che deve imparare è difendere in un certo modo, noi viviamo di compattezza e di movimenti sinergici tra i reparti. Se poi, all’occorrenza, quando mi renderò conto e se me ne farà rendere conto che è in grado di dare garanzie come play, allora lo proverò, perché tecnicamente sarebbe adatto anche a quel ruolo. Però lui è giocatore che determina, ha l’ultimo passaggio.

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