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“In Serie A continuiamo a patire l’ingolfamento strutturale dei calendari, quindi una eventuale sospensione temiamo possa incidere sul format e quindi sull’equilibrio economico di tutto il sistema. Sarebbe chiaramente un aspetto preoccupante. Il nostro mondo ha mostrato grande responsabilità: in queste settimane la serie B, la serie C e le categorie apicali del mondo dilettantistico si sono fermate, assieme allo sport di base, per cercare di capire quali siano le modalità migliori per andare avanti. La Serie A ha un problema che non può essere sottovalutato, è il motore dell’intero sistema e un indotto molto importante che non riguarda soltanto i calciatori o gli addetti ai lavori”. Queste le parole di Umberto Calcagno, presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, che in una nota esprime tutta la sua preoccupazione per un’eventuale stop alla Serie A.
La nota del numero uno dell’Assocalciatori continua rimarcando il tema delle troppe partite: ”Ci sono calciatori che disputano più di 70 partite all’anno, 50 delle quali con meno di 5 giorni di recupero tra una partita e l’altra -aggiunge Calcagno-. È un problema che oggi è sul tavolo non soltanto a livello federale ma soprattutto a livello internazionale. Dev’essere il primo punto da mettere all’ordine del giorno delle nostre agende”.
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