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“Le societร che hanno i conti in rosso vogliono governare mettendo ai margini le societร con i conti in attivo, รจ un paradosso che va denunciato. Questo รจ un paese che tende ad affidarsi a ciarlatani e ad avventurieri o a persone non qualificate e scarsamente competenti. In una materia come quella del calcio e dello sport un poโ di competenza serve”. Cosรฌ il portavoce della Lazio, Arturo Diaconale, attacca i grandi club dai conti in rosso ma con la pretesa – a suo dire – di voler governare il calcio.
Chiaro riferimento al caos che sconvolge la Lega Serie A, ancora alla ricerca di un nuovo presidente e di accordi (lontani) tra le diverse componenti. Il responsabile della comunicazione biancoceleste parla alla luce del primo bilancio semestraleย della Lazio, in riferimento all’esercizio attuale, chiuso al 31 dicembre e approvato nella serata di ieri dal Consiglio di gestione.
Diaconale ci tiene a sottolineare come il bilancio semestrale della Lazio reciti un utile di 9,5 milioni di euro, con un incasso di circa 23 milioni di plusvalenze e 34 milioni spesi nel corso del calciomercato estivo: “Il problema รจ essere bravi con i conti in ordine. Questo aspetto lโinformazione spesso lo sorvola ed รจ attenta di piรน agli aspetti esteriori, alle grandi cifre. – ha spiegato il portavoce del club ai microfoni di Lazio Style Radio – Spendere colpisce, ma non viene detto che quella squadra che ha investito 90 milioni รจ dietro alla Lazio che, dโaltro canto, ne ha spesi 35″.
L’elogio dei conti in regola, perรฒ, si trasforma presto in un interrogativo. Nonostante l’oculata gestione del club, perchรฉ la Lazio ha cosรฌ poco spazio ai piani alti del potere calcistico?“Si parla poco anche della considerazione della Lazio e di come una societร virtuosa come quella biancoceleste venga considerata allโinterno dei palazzi calcistici. Questo argomento mi scandalizza”.
Ancora un chiaro riferimento sรฌ al caos che sconvolge la Lega Serie A, ma soprattutto al presidente biancoceleste e ormai ex consigliere federale Claudio Lotito. Protagonista della prima spaccatura durante l’Assemblea della discordia, alla guida di quei club medio-piccoli contro le big (Juventus, Inter, Milan, Roma, Napoli e Fiorentina), ora invece sempre piรน in ombra con il passare dei giorni e con meno alleati al fianco via via che la minaccia del commissariamento da parte della Figc si fa piรน concreta: “Quando leggo che le societร che hanno i conti non in regola, i rossi piรน alti e le gestioni piรน avventurose e traballanti, pretendono di esercitare il governo in esclusiva del sistema calcistico italiano, emarginando da questโultimo le societร virtuose, cโรจ qualcosa che non funzionaย – conclude cosรฌ Diaconale nella reprimenda nei confronti di alcuni di quei grandi club – A gestire un sistema calcistico, come quello italiano, che puรฒ avere degli sviluppi superiori, non vengono chiamate le societร virtuose”.