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Claudio Lotito accompagnato dai brasiliani Anderson e Wallace si è recato in sinagoga dopo gli adesivi xenofobi ed antisemiti attaccati in Curva Sud dai tifosi della Lazio durante la partita contro il Cagliari.
“Noi oggi siamo qui per testimoniare la nostra dissociazione nei confronti di qualsiasi forma di xenofobia e antisemitismo. La stragrande maggioranza della tifoseria della Lazio condivide questa nostra posizione. Noi faremo tante altre iniziative per reprimere questi episodi”. Il numero uno dei biancocelesti si distanzia dalle azioni di un gruppo ristretto di sostenitori della sua squadra, inoltre è stato fatto un annuncio: “La Lazio promuoverà un’iniziativa annuale, organizzando per i tifosi della Lazio nel numero di 200 persone, per educarli a non dimenticare certi episodi, un viaggio annuale presso Auschwitz, per mettere nella condizione i ragazzi di capire di che cosa stiamo parlando. Non si può giocare su questi fatti, condanniamo ogni forma di razzismo. La Lazio metterà in campo questa iniziativa”.
Lotito è categorico sulle misure che verranno prese dalla società per rintracciare e punire i colpevoli: “La Lazio combatterà sempre questi fenomeni. La Lazio vuole fare chiarezza sugli autori di questi fatti tramite l’utilizzo delle telecamere, anche su chi ha stampato gli adesivi. Trovo alquanto strano dopo un comunicato della scorsa settimana dopo aver comunicato alla tifoseria di non fare questi gesti. In Curva non compare oggi nessuna effige razzista. In passato c’erano situazioni o bandiere che non lasciavano spazio a interpretazioni. Da quando sono presidente invece non sono mai comparsi striscioni o sono stati tenuti atteggiamenti che possano identificare la tifoseria come razzista, antisemita o xenofoba. La Lazio tra l’altro ha sempre messo in campo una serie di iniziative per dimostrare una tendenza opposta”.
La società per dimostrare la sua presa di posizione ha anche deciso di indossare nel pre partita di Bologna-Lazio una t-shirt con il volto di Anna Frank.