Serie A

Benevento, Vigorito: “Allo Stadium miglior festeggiamento per me in 15 anni di presidenza”

Stadio Ciro Vigorito, Benevento

“Allo Stadium è stato il miglior festeggiamento per me in 15 anni di presidenza. Ero seduto sugli scalini con Foggia che si era procurato il colpo della strega per prendermi in braccio, io cercavo di alzarlo e ridevamo insieme. Poi ci siamo rialzati e ci siamo guardati con gli occhi umidi e la sensazione di aver fatto qualcosa di bello”. Lo ha dichiarato il presidente del Benevento Oreste Vigorito, intervenuto a “La politica nel pallone” su Rai Gr Parlamento, commentando la vittoria sulla Juventus. “Mi pare fossero dieci anni che i bianconeri non perdevano in casa con una neopromossa – ha osservato il numero uno del club campano – ed è una soddisfazione. Abbiamo fatto 4 punti su 6 con la Juve? Questo deve far riflettere, le piccole squadre ogni tanto vengono accantonate come se fossero intruse, ma bisogna ricordare che la storia di Davide contro Golia non è solo una favola. Siamo particolarmente felici, ma i festeggiamenti li rinviamo ad un’altra occasione quando ci saranno cose più importanti”.

Vigorito ha anche elogiato il tecnico Filippo Inzaghi per il lavoro svolto in questi anni in Campania: “Da due anni Inzaghi sta facendo la fortuna del Benevento. Mi sono subito sentito vicino a un ragazzo campione del mondo che a tavola muoveva le forchette cose se fossero calciatori: non mi permetto di giudicare l’aspetto tecnico, questo lo lascio ai miei collaboratori, ma mi ha colpito subito l’aspetto umano. Inzaghi è un ragazzo vero, autentico, sincero, con i suoi limiti e i suoi pregi. Come si spiega la litigiosità dei presidenti di calcio? Ho sempre pensato che il pallone sia un gioco, ma ho scoperto che lo è solo per chi lo guarda. Chi lo vive lo ha trasformato invece in un grande business: non si litiga più per un tiro sbagliato o un rigore negato, ma per i miliardi dei diritti televisivi”.

“Quando siamo andati a cena con il direttore sportivo Foggia per la prima volta, Inzaghi si è seduto di fronte a me e non mi ha degnato di uno sguardo. Si è messo a dialogare con Foggia dei calciatori e degli schemi. Io per anni ho sempre dovuto capire quanto ci fosse di vero e quanto di falso negli apprezzamenti ricevuti, mentre Inzaghi non si è preoccupato minimamente di questo e mi ha colpito moltissimo. E poi ho trovato in lui un grande amore per il calcio: questo ragazzo ce l’ha dentro, come noi amiamo il mare, o le montagne o i boschi”, ha concluso il numero uno giallorosso.

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