Calcio

Mondiali Qatar 2022, Pioli: “Ho detto ai miei giocatori di chiamarmi sempre a fine partita”

Stefano Pioli
Stefano Pioli - Foto LiveMedia/Alessio Tarpini

Giroud sta vivendo un ottimo momento psicofisico, aveva grande entusiasmo di andare al Mondiale. Auguro a lui e a Theo di andare più avanti possibile“. Ha esordito così Stefano Pioli, tecnico del Milan, ospite a Sky Calcio Club, che ha poi continuato ad elogiare l’attaccante francese: “Mi sono bastate un paio di videochiamate per capire lo spessore dell’uomo e le capacità del giocatore. Ha sempre inciso molto dove ha giocato, non solo con i gol ma anche con la sua generosità. E’ un ragazzo motivato e determinato, ha caratteristiche importanti per essere leader di una squadra“.

Credo sia più facile allenare giocatori contenti, piuttosto che rimotivarli. Kjaer ad esempio non è tornato felice e ci vorrà un po’ di tempo per sistemare le cose – ha aggiunto Pioli, per poi parlare di Leao – Ai giocatori ho detto che hanno l’obbligo di chiamarmi ogni volta a fine partita per dirmi come stanno. Rafa è contento perché il Portogallo va avanti. Gioca poco? La squadra ha grande qualità in fase offensiva“.

L’allenatore dei rossoneri ha poi raccontato delle caratteristiche di Leao: “Se lo vedi in allenamento, capisci subito il suo potenziale incredibile. Ha capacità tecnica abbinata a velocità come pochi giocatori. Ha dovuto capire un altro modo di giocare visto che arrivava dal Lille. Con tutto il rispetto per Lille, ma il Milan è il Milan. C’è voluto tempo, tuttavia il potenziale si vedeva fin da subito. Credo che debba fare ancora quel salto di qualità per diventare un campione – ha detto Pioli – La sua posizione in campo? Dipende dalla singola partita. A volte gli chiediamo di stare largo, altre volte lo accentriamo di più. Dopo qualche minuto senza toccare palla, sente il bisogno di farlo. Può giocare dappertutto, credo possa diventare ancora più decisivo nell’area avversaria“.

Stefano è quindi tornato a dire la sua sul Mondiale: “Finora è stato un torneo di individualità. Il motivo è che hanno preparato Mondiale facendo circa una settimana di lavoro. E’ difficile per un allenatore dare un’identità precisa per sviluppare gioco che possa emergere. Sicuramente è possibile, basta vedere la Spagna che – a mio avviso – gioca il miglior calcio, ma a livello tecnico-tattico ci sono state poche sorprese“.

Pioli ha poi aggiunto: “Personalmente non ho visto nessuno dei miei giocatori pensare al Mondiale prima della partenza. Ovviamente è il sogno di tutti, ma buttarsi in un torneo così importante in una settimana, venendo da Champions e campionato, non è facile. Chi non ha partecipato al Mondiale ha riposato 18 giorni e arriverà al 4 gennaio in ottime condizioni, fisiche e mentali. Chi vi ha partecipato, invece, è un’incognita“.

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