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Torna a parlare Vincenzo Montella. L’ex allenatore del Milan è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport e ha chiarito alcuni punti sul rapporto con la società dopo l’esonero della scorsa stagione. “Ci sono rimasto molto male. Era iniziato un progetto ed è stato interrotto in maniera poco giusta. Dove c’è un cambio di società e una rivoluzione di calciatori. Poi avevamo più di 10 nuovi e di tante nazionalità, di cui solo uno con una storia da Champions (Bonucci, ndr). La società non ha avuto pazienza. Credo invece che avrei meritato un po’ di tempo in più – ha confessato l’Aeroplanino – Il rapporto con Gattuso è buono. Prima del mio esonero mi diceva sempre: “Non dire che è una squadra forte perché non è così”. In effetti si erano create delle aspettative troppo alte, anche se la rosa non è sopravvalutata. È giovane, può crescere. L’obiettivo era la Champions e io ho cavalcato le aspettative. Certo, vederla fuori dalle Coppe è clamoroso. Penso che anche per l’Uefa sia stata una scelta dolorosa, perciò avranno avuto le loro motivazioni”.
Montella ha dovuto anche incassare le critiche dei suoi ex giocatori del Milan: “A volte si cercano alibi per motivare le proprie scarse prestazioni. Ai miei tempi, invece, la vivevo sempre come una sconfitta e quindi pensavo di dover fare qualcosa in più”. Ma il tecnico non dimentica l’autocritica: “Ne ho fatti ma vanno contestualizzati. n Spagna, ad esempio, abbiamo fatto benissimo in Champions e in Coppa del Re, pagando però nella Liga. Io ho una placida follia, non mi reputo particolarmente fortunato. Forse dovevo essere più folle nella comunicazione col Milan. Avrei dovuto farla diversamente, invece ho seguito la società.”