La ventinovesima giornata della Liga non regala particolari sorprese. La prima a scendere in campo è il Barcellona, che si permette il lusso di lasciare Suarez in panchina in vista del ritorno degli ottavi di Champions con l’Arsenal, travolge il Getafe con sei reti. Gli azulgrana hanno dominato in maniera assoluta, regalando spettacolo ed imponendo il loro gioco dal primo all’ultimo minuto. Al Camp Nou la strada per la truppa di Luis Enrique si fa subito in discesa: alla prima occasione, Messi vede l’inserimento in area di Jordi Alba che, nel tentativo di restituire palla alla Pulce, trova la deviazione vincente dello sfortunato Rodriguez. Dopo otto minuti il Barcellona è già in vantaggio. Un minuto dopo i padroni di casa potrebbero già raddoppiare, ma Messi spreca – ancora – dal dischetto. Poco male, perché l’asso argentino si fa perdonare spalancando la porta a Munir prima e Neymar – cinquantesima rete nella Liga per il brasiliano – poi. Non c’è partita, la qualità e il ritmo del Barcellona sono nettamente superiori: il Getafe può soltanto restare a guardare. All’appello non può mancare il goal di Messi, che si gira al limite dell’area e col sinistro trova l’angolino. All’intervallo la gara è già archiviata, ma il Barcellona si diverte e continua a macinare gioco e occasioni: Neymar realizzerà la manita sfruttando il terzo assist di Messi, mentre i conti saranno chiusi da una semirovesciata di Arda Turan dopo una deviazione di Piqué. Game, set and match: al Camp Nou termina 6-0 per il Barcellona, che con una prestazione sontuosa infila la dodicesima vittoria e il trentasettesimo risultato utile consecutivi.
[the_ad id=”10725″] La palla passa dunque all’Atletico Madrid, che dopo la super prestazione dei blaugrana non si perde d’animo e al Calderón fa un sol boccone del Deportivo La Coruña. Dopo diciotto minuti il vantaggio lo firma Saul Niguez, impattando perfettamente un ottimo traversone di Felipe Luis. Nonostante numerose e clamorose occasioni, il raddoppio dei Colchoneros arriverà soltanto nella ripresa: è il minuto sessanta quando Griezmann da dentro l’area incrocia alla grande col suo sinistro e trova il goal – il quarto nelle ultime quattro partite – che mette in ghiaccio l’incontro. La terza rete, siglata da Correa che non sbaglia davanti a Lux, è utile soltanto per le statistiche. Per i ragazzi di Simeone si tratta della quarta vittoria di fila, nonché del settimo risultato utile consecutivo. La missione è quindi compiuta: i punti di distanza dalla corazzata azulgrana restano otto.
Il Real Madrid è la meno brillante delle tre. I Blancos sono ospiti del Las Palmas, bisognoso di punti in ottica salvezza. L’unica assenza forzata per gli ospiti è quella di Benzema, che però, almeno durante le prime battute, sembra non pesare: dopo ventiquattro minuti infatti il Real trova la rete del vantaggio. La firma è quella di Sergio Ramos, che sugli sviluppi di un corner calciato da Isco trafigge Varas. Per Ronaldo e compagni la partita sembra in discesa, ma in realtà il match prende tutta un’altra piega. Il Las Palmas non si perde d’animo e fa vedere le streghe agli uomini di Zidane. Non a caso a fine partita la percentuale del possesso palla sarà a favore de los Amarillos, così come il numero dei tiri in porta effettuati e dei calci d’angolo guadagnati. La grande prestazione e lo sforzo dei padroni di casa sembrano essere ripagati a tre minuti dal novantesimo: William Jose si presenta a tu per tu con Navas e con grande freddezza lo scavalca con un tocco morbido. L’Estadio de Gran Canaria esplode, il sangue dei madrileni si ghiaccia. Ma la partita non è finita ed il Real, che appariva stanco e colpito, tira fuori l’orgoglio e reagisce andandosi a prendere, due minuti più tardi, una vittoria che più sofferta non poteva essere. È Casemiro, anche lui di testa, a siglare la rete del nuovo e definitivo vantaggio. Nel finale verrà espulso Sergio Ramos, ma i giochi saranno ormai conclusi: Zidane festeggia e resta in scia dell’Atletico, mentre sorride amaro il Las Palmas che si vede sfuggire un punto prezioso e prestigioso.