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Anche i più forti cadono, e l’eco del loro tonfo nel vuoto sembra risuonare a gran voce sulle pagine dei giornali e sulle frequenze di radio e tv. Sì, proprio così. Spesso, addirittura, si ha come l’impressione che non si aspetti altro che un loro passo falso, come se le loro battute d’arresto potessero giustificare gli errori delle realtà più piccole, più umane.
E’ successo alla Juventus di Allegri, e già si alludeva al ritorno della ‘maledizione del secondo anno’ che investì il tecnico toscano quando sedeva sulla panchina rossonera. Poi, è noto a tutti come la Vecchia Signora abbia archiviato brillantemente tutte le critiche mosse nei suoi confronti. E’ avvenuto al Real Madrid di Benitez, le cui sorti sono state poi risollevate da Zidane subentrato all’ex tecnico del Napoli. Ora, è scattata l’ora degli Dei del calcio internazionale, dei marziani spagnoli a cui tutti gli appassionati e i professionisti di questo sport guardano con meraviglia e stupore. Incredibile, ma  vero: la crisi ha bussato alla porta dei blaugrana. Così, anche il Barcellona sta subendo la sua battuta d’arresto. Sta mostrando segni di cedimento e di stanchezza, sta mollando la presa. Sta mostrando di avere punti deboli. Dunque, finalmente Lionel Messi e i suoi stanno dimostrando di essere ‘umani’. I catalani stanno palesando il loro lato umano che li avvicina a tutti i comuni mortali e li rende anche più simpatici, se vogliamo. Il segnale più eclatante che ha evidenziato il momento negativo del Barca risale senza dubbio all’uscita dalla Champions League. Diego Pablo Simeone, vecchia conoscenza del calcio nostrano, ha eliminato la formazione catalana dalla competizione europea, negandole, così, l’accesso alla semifinale. Luis Enrique, non si aspettava di certo una sconfitta simile ad opera dell’Atletico Madrid. E pensare che proprio il tecnico spagnolo, peccando un po’ di presunzione, alla vigilia dei sorteggi dei quarti di Champions disse: “L’unica squadra che non vorrei pescare è il Barça e fortunatamente questo non può succedere”. Male Luis, malissimo. Mai sottovalutare gli avversari, si sa, è la regola base.
L’eco della crisi, però, risuona anche in Liga. Ieri sera, infatti, nella gara al Camp Nou contro il Valencia, il Barca ha perso per 2-1 [26′ Rakitic (autogol), 46′ Santi Mina, 64′ Messi]. Quella che doveva essere una festa per il cinquecentesimo gol del fantasista argentino si è trasformata in una triste e opaca serata che ha indotto Enrique e i suoi a riflettere su cosa stia realmente accadendo alla squadra più forte e temuta al mondo. Ad approfittare dei passi falsi dei blaugrana, ovviamente, c’è El Cholo, che ieri al Calderon ha travolto il Granada per 3-0, raggiungendo di fatto il Barcellona in classifica. Ora sono entrambi a 76 punti e il vantaggio dei catalani è azzerato. Non solo, il Real Madrid, vincendo contro il Getafe per 5-1 si è portato a meno uno dal vertice. La corsa per vincere il campionato, l’unico trofeo rilevante a cui può ambire Enrique, ormai ha tre concorrenti e nessuno sembra voler rallentare la corsa. Occhio Barca!