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“Il dovere della Fifa è di garantire che il calcio sia veramente globale. Non c’é competizione che si avvicini alla Coppa del mondo, il sogno deve avere una possibilità di avverarsi perché, se devi sognare per l’eternità, finirai per fare qualcos’altro. Vogliamo parlare delle reali possibilità per il Venezuela di partecipare ai Mondiali? Abbiamo analizzato la possibilità di riformare il calendario con un Mondiale ogni due anni, da un punto di vista calcistico è possibile. Ci sono molti vantaggi, perché diamo più possibilità a diversi Paesi di partecipare. Se Messi deve fare 350.000 km per giocare un Mondiale e Cristiano Ronaldo 50.000, allora è normale che i sudamericani siano un po’ più stanchi degli europei. Dal 2002, il Brasile non vince una partita nella fase a eliminazione diretta, non nella fase a gironi, contro un paese europeo. Sono passati 20 anni, ed è il Brasile“. Queste sono le parole di Gianni Infantino, attualmente in tournée presso il Sudamerica per proporre una convincente propaganda verso l’accettazione dei Mondiali biennali. Il presidente della Fifa ha esplicato i motivi che spingerebbero gli organizzatori del torneo a far sì che si svolga a cadenza biennale, abolendo dunque la tradizionale formula quadriennale. Non è chiaro come la situazione possa mutare, sebbene la direzione sembri abbastanza chiara: vi sarà un tentativo per i Mondiali ogni due anni.
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