Europa League

Fiorentina, in Turchia esci dal tunnel: la vittoria manca da Ferragosto, Italiano si affida a Cabral

Vincenzo Italiano
Vincenzo Italiano - Foto LiveMedia/Lisa Guglielmi

E’ un tunnel profondo quello in cui si è infilata la Fiorentina di Italiano, reduce da una serie ormai importante di risultati negativi. Dopo la vittoria con la Cremonese all’esordio in campionato, e il 2-1 con cui ha battuto il Twente poco dopo Ferragosto, niente più successi per Italiano, che a questo punto ha bisogno di ritrovare la sua squadra, quella che lo scorso anno ha strabiliato. E’ vero, la stagione è stata preparata in fretta per l’impegno dentro-fuori in Conference League, ma la squadra è stata arricchita di interpreti e non è questo il motivo. Sembra più un fatto mentale, il problema di non stupire più nessuno, di dover trovare nuovi stimoli una volta riacquisito lo status di settima sorella. Così non va, e il girone di Conference League va messo a posto dopo il pareggio abbastanza deludente dell’esordio. La sfida in Turchia in casa dell’Istanbul Basaksehir, squadra che non perde da diciannove partite e che in casa può esaltarsi, la roccaforte di Erdogan, un piccolo cimitero di elefanti negli scorsi anni, con tanti giocatori a fine carriera, è un avversario pericoloso, ma conquistare i tre punti tutti insieme sarebbe un toccasana per il morale e per il proseguo di una stagione che ha bisogno di una sferzata importante, perché l’appiattimento è dietro l’angolo e non è certo quel che vuole una Firenze che aveva appena fatto la bocca a un nuovo ciclo di soddisfazioni.

Jovic non aveva promesso i trenta gol, ma ci si aspettava ancora di più. Italiano in coppa schiera ancora Cabral dal primo minuto, un oggetto un po’ misterioso, mentre ai suoi lati non si prescinde da Ikone e Kouame anche in virtù delle assenze. Barak potrebbe essere schierato in mezzo al campo per aggiungere gol al reparto, in difesa Venuti obbligato a destra e Biraghi, il capitano, al suo posto a sinistra. Il rebus portiere non è ancora sciolto, ma sembra avanti Terracciano. Al di là della formazione, il discorso è semplice: a Istanbul, dall’altra parte del continente, si può dare un senso alla campagna europea e, forse, all’inizio distagione.

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