Coppa Italia

Pagelle Juventus-Milan 4-0: finale Coppa Italia 2017/2018

Medhi Benatia - Foto Antonio Fraioli

Allo stadio Olimpico di Roma, la Juventus batte il Milan con un secco 4-0, e vince così l’edizione numero 71 della Coppa Italia, la sua quarta consecutiva. Decisiva la doppietta di Benatia, la rete di Douglas Costa e un autogol di Kalinic. Per i rossoneri pesano le due gravi ingenuità commesse da Donnarumma.

GLI HIGHLIGHTS

JUVENTUS (4-3-2-1)

Buffon 7

A 40 anni, segna un ennesimo record personale, giocando per la prima volta in bianconero da titolare una finale di Coppa Italia. Decisivo nel primo tempo su una conclusione ravvicinata di Cutrone e poi su una dalla distanza di Suso. Si ripete nella ripresa su un tiro di Locatelli.

Cuadrado 6,5

Da terzino, vista la sua qualità e facilità di corsa, è determinante nel proporsi costantemente sulla fascia con inserimenti puntuali. Difensivamente invece, è da rivedere per qualche intervento troppo affrettato.

Barzagli 6

Partita sufficiente giocata con grande maestria e senza sbavature.

Benatia 7.5

Mattatore della serata. Sblocca prima la gara sugli sviluppi di un corner, con un preciso colpo di testa che non lascia scampo a Donnarumma. Trova poi la rete del 3-0, approfittando di una grave ingenuità dello stesso portiere rossonero.

Asamoah 6

Spesso costretto ad intervenire con le maniere forti per arginare le ripartenze veloci di Suso.

Khedira 5,5

Solitamente è un elemento prezioso per la manovra bianconera, quest’oggi invece risulta troppo impreciso in fase di possesso.

Pjanic 6,5

Prima frazione complicata in cui non riesce ad accendere la luce: il Milan è compatto, pressa con ordine ed occupa bene tutti gli spazi a centrocampo, così lui è costretto a liberarsi della sfera in maniera frettolosa e spesso imprecisamente. Meglio nella ripresa, dove trova maggior spazio per le sue verticalizzazioni e in più serve l’assist da corner per la rete di Benatia, dell’ 1-0. (dall’87’ Marchisio sv)

Matuidi 6,5

Prova di sostanza quella del francese a centrocampo, che cerca di mettere, dove gli è possibile, una toppa agli errori commessi dai propri compagni

Dybala 6,5

Avvio timido per il fuoriclasse argentino, che fatica a trovare la giusta posizione in campo, e commette qualche errore di troppo nei passaggi e nelle letture delle giocate. Decisamente meglio nella ripresa, dove sale in cattedra con i suoi movimenti tra le linee, impegnando anche in due occasioni Donnarumma, con due conclusioni potenti da fuori area. (dall’83 Higuain sv)

Douglas Costa 7

Primo tempo a luci alterne, dove non riesce definitivamente ad accendersi, visto il grande lavoro in marcatura di Calabria. Nella ripresa scende in campo con un piglio diverso e trova la rete del raddoppio, con la complicità di Donnarumma. (dal 73′ Bernardeschi sv)

Mandzukic 6

Schierato a sorpresa al posto di Higuain, l’attaccante croato si muove su tutto il fronte offensivo, cercando di aprire spazi per gli inserimenti dei propri compagni. Tuttavia, la sua fisicità non basta per imporsi contro la difesa rossonera ben schierata, che riesce quasi sempre ad arginare i suoi movimenti.

All. Allegri 6.5

Dopo un primo tempo non esaltante, i suoi uomini, entrati con un piglio diverso nella ripresa, decidono la gara approfittando anche delle diverse ingenuità commesse dagli avversari.

 

MILAN (4-3-3)

Donnarumma G. 4

Costretto agli straordinari su due conclusioni potenti di Dybala. Non ha colpe sulla prima rete incassata da Benatia. Ha grosse responsabilità però in occasione dei due gol successivi di Douglas Costa e dello stesso Benatia. Sul primo non trattiene il tiro, che si insacca nella propria porta, così come pure sul secondo, dove goffamente non trattiene un cross, consegnando la sfera al difensore marocchino, che indisturbato insacca la rete del 3-0.

Calabria 6,5

Nonostante un avversario ostico come Douglas Costa, il giovane terzino non sfigura, anzi con grande attenzione si fa superare raramente in velocità, tenendo sempre bene la sua posizione in campo.

Bonucci 6

L’ex più atteso della serata disputa una partita ordinata, senza commettere particolari errori.

Romagnoli 6

Molto attento in marcatura su Mandzukic, al quale gli concede pochi spazi, non facendosi mai saltare.

Rodriguez 5,5

Il terzino svizzero si concentra quasi esclusivamente sulla fase difensiva, dove dalla sua parte spesso transitano sia Dybala che Cuadrado.

Kessie 5

Gara molto fisica la sua, ma che soprattutto nella prima frazione, risulta inconsistente, infatti sui suoi passi trova una costante marcatura stretta di Matuidi.

Locatelli 6

Buona prova del giovane centrocampista, che mette grande voglia e grinta in campo. (dall’80 Montolivo sv)

Bonaventura 5.5

Col passare dei minuti cresce la sua prestazione in particolare per l’intensità espressa in campo. Si fa vedere in avanti con due potenti conclusioni dalla distanza, che escono di poco dalla porta avversaria. Nel secondo tempo sparisce come tutto il Milan

Suso 5,5

Le sue qualità emergono soprattutto in contropiede, dove con la sua velocità riesce spesso ad impensierire la retroguardia bianconera. Cala nella ripresa, come alcuni altri elementi della propria squadra. (dal 67 Borini 5,5 Entra a giochi ormai conclusi, non potendo cambiare le sorti del match)

Cutrone 6

Il giovane attaccante rossonero si rivela determinante in fase di pressing sui difensori, costringendoli spesso ad accelerare la giocata. Alla mezz’ora di gioco avrebbe l’occasione per siglare la rete del vantaggio, ma il suo tiro è centrale e viene respinto da Buffon. (dal 62′ Kalinic 5 Goffamente inganna Donnarumma con una deviazione di testa, spedendo il pallone nella propria porta)

Calhanoglu 5.5

Costretto agli straordinari in difesa per raddoppiare le sovrapposizioni di Cuadrado, che spesso si propone in attacco. Nonostante ciò, offensivamente appena gli vengono concessi spazi diventa sempre un pericolo per la difesa avversaria, vista la sua imprevedibilità nelle giocate.

Gattuso 5.5

Primo tempo equilibrato con i rossoneri che riescono a tenere bene il campo, poi gli episodi cambiano la partita ed il mister rossonero di poche ne ha colpe

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