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Andres Iniesta è stato intervistato dalla BBC: “Mi considero un giocatore intuitivo che legge il gioco in anticipo. Nella posizione in cui gioco quello è forse uno dei miei punti di forza e cerco di sfruttarlo il più possibile”. L’ex centrocampista del Barcellona ha proseguito affrontando il tema degli allenatori, lui che è cresciuto soprattutto con un certo Guardiola in blaugrana: “Ho iniziato con Louis van Gaal e poi c’erano Guardiola, Luis Enrique ed Ernesto Valverde. Tutti gli allenatori ti insegnano qualcosa e tu puoi imparare qualcosa da tutti gli allenatori. Forse ci sono momenti in cui ho giocato meno, ma quell’esperienza ha arricchito anche me. Giocare contro il Real Madrid di Mourinho o di Carlo Ancelotti, sono esperienze che ti arricchiscono davvero”.
Su un possibile ritorno a Barcellona: “Sì, è qualcosa che desidero. Mi piacerebbe che accadesse perché più di ogni altra cosa è il club in cui ho trascorso tanti anni. Per quanto riguarda il futuro, “a volte mi piacerebbe allenare, a volte penso che i miei interessi vadano in altre direzione. So che voglio rimanere nel calcio e quando finirò da professionista mi piacerebbe ottenere una licenza di allenatore, ma non so se la userò in futuro”.
Per il momento, però, Andres è concentrato sul suo Vissel Kobe, la squadra giapponese in cui milita dal 2018 e con la quale si sta togliendo grandi soddisfazioni: “È stata una decisione difficile lasciare Barcellona, ma fin dall’inizio il modo in cui le persone ci hanno trattato è stato molto, molto bello. Da parte mia, finché il mio corpo può farlo, voglio continuare a competere. Per me è importante mantenere quella buona condizione in modo da poter continuare a godermi il calcio”.
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