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Mesut Ozil dice addio alla nazionale della Germania. A poche settimane dal fallimento di Russia 2018, il centrocampista ha annunciato sul proprio profilo Twitter una decisione sofferta ma che affonda le radici su temi piuttosto spinosi. Il tutto inizia da alcuni commenti a immagini che ritraevano Ozil insieme ad Erdogan, presidente della Turchia che è il paese di origine del giocatore. Ma le responsabilità sono anche della Federcalcio tedesca, dal momento che “I più alti dirigenti hanno offeso le mie origini turche, e mi hanno messo in mezzo a questioni politiche. Il calcio che mi piace giocare non è questo, e il razzismo dovrebbe essere sempre combattuto”.
Spazio anche allo sfogo contro i giornalisti, rei di averlo criticato eccessivamente ed averlo usato come capro espiatorio dell’eliminazione dei Mondiali. Gravi le accuse mosse da Ozil nei confronti di alcuni dei suoi detrattori: “Con il cuore in mano e in seguito a profonde riflessioni, ho deciso, in seguito agli ultimi eventi, di terminare la mia avventura con la maglia della Germania. Sono stato vittima di razzismo, e non mi sento rispettato“.