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Sono sei le gare in programma nel martedì notte NBA, che vede tornare in campo le due maggiori favorite a raggiungere – per il terzo anno consecutivo – le Finals del prossimo giugno; nella fattispecie, Clevaland Cavaliers e Golden State Warriors. Se i Cavs, davanti al proprio pubblico, superano agevolmente l’ostacolo Memphis Grizzlies, i Warriors faticano enormemente sul campo dei New Orleans Pelicans; ma alla fine anche Curry, Durant e soci portano a casa la vittoria. Brutta sconfitta casalinga per i Chicago Bulls, che sperperano un vantaggio superiore ai venti punti e si arrendono ai Minnesota T’Wolves guidati dall’ex Tom Thibodeau. Continua il viaggio a Ovest dei New York Knicks, che questa volta sono sconfitti dai Phoenix Suns all’overtime. Chi coglie un importante successo esterno sono invece gli Orlando Magic, sul campo dei più accreditati Atlanta Hawks. Il match più atteso della notte, infine, è senza dubbio quello tra Oklahoma City Thunder e Portland Trail Blazers, che vede prevalere questi ultimi con estrema disinvoltura.
Cleveland Cavaliers – Memphis Grizzlies 103-86
La serata comincia alla Quicken Loans Arena, dove i Cleveland Cavaliers ospitano i Memphis Grizzlies (reduci dalla roboante vittoria interna contro i Golden State Warriors). I campioni in carica giocano come da copione e non hanno difficoltà a imporsi già nel primo tempo, chiuso sopra di undici punti. La musica non cambia neppure nella ripresa, e la diciottesima W stagionale per i Cavs non è che una mera formalità. Anche senza Kyrie Irving (tenuto a riposo da Tyron Lue), Cleveland è la solita inesorabile macchina da pallacanestro, che nella serata trova in Kevin Love il suo miglior ingranaggio; il prodotto di Ucla mette a referto 29 punti e 13 rimbalzi, cui si aggiungono i 23 punti e 8 assist di LeBron James, oltre ai 23 e 5 rimbalzi di JR Smith (con un sei su dieci al tiro da tre punti). I 18 punti e 5 rimbalzi di Zach Randolph non bastano ai Grizzlies, che incappano nella nona sconfitta stagionale (a fronte di diciassette vinte). Memphis rimane comunque al quinto posto nella graduatoria della Western Conference, mentre Cleveland continua a comandare a Est; le due squadre si ritroveranno già questa notte in back-to-back.
Orlando Magic – Atlanta Hawks 131-120
Gara ad alto punteggio alla Philips Arena di Atlanta, dove gli Hawks di coach Mike Budenholzer cedono al cospetto degli Orlando Magic. La partita inizia all’insegna dell’equilibrio, con gli ospiti che chiudono il primo quarto avanti di un solo punto, ma nel secondo la squadra allenata da Frank Vogel accelera e va a riposo sopra di dieci. Gli Hawks reagiscono nel terzo quarto, tornando a mettere brevemente la testa avanti, prima che i Magic riprendano il comando della gara per mantenerlo fino alla sirena conclusiva. Orlando vola trascinata da Serge Ibaka, autore di 29 punti, cui si aggiungono i 26 con ben 14 assist di Elfrid Payton e i 23 di Evan Fournier; da segnalare anche i 20 punti di Jodie Meeks, in uscita dalla panchina. Atlanta è sconfitta nonostante le buone prestazioni individuali di Dwight Howard (che contro la sua ex squadra trova la doppia doppia da 20 punti e 16 rimbalzi), Dennis Schroder (19 punti e 16 rimbalzi), Paul Millsap (17 punti e 9 rimbalzi) e Thabo Sefolosha (17 punti e 5 rimbalzi).
Chicago Bulls – Minnesota Timberwolves 94-99
Tom Thiboadeau ritrova da avversario i “suoi” Chicago Bulls, di cui è stato capo allenatore per cinque stagioni. Contro i Minnesota Timberwolves, i Bulls partono fortissimo e concludono il quarto d’apertura avanti di sedici punti, che diventano ventuno a metà del secondo; ma negli ultimi tre minuti prima dell’intervallo lungo, i T’Wolves schiantano i Bulls con un parziale di 22-5, che li fa andare a riposo indietro di appena quattro lunghezze. Confermando l’inversione di tendenza vista due giorni fa contro i Golden State Warriors, i ragazzi di Thibodeau giocano un grande terzo quarto, al termine del quale si ritrovano sopra di tre punti; i Bulls tornano ancora brevemente avanti, ma infine capitolano. Minnesota sopperisce allo scarsissimo apporto realizzativo che arriva dalla panchina grazie al suo quintetto titolare, interamente in doppia cifra; allo United Center, top scorer dei T’Wolves è Zach Lavine con 24 punti (conditi da 6 assist e 6 rimbalzi), cui si aggiungono i 23 (con 9 rimbalzi) di Andrew Wiggins, le doppie doppie di Karl-Anthony Towns (16 punti e 12 rimbalzi) e Ricky Rubio (11 punti e 10 assist), i 16 (e 7 rimbalzi) di Gorgui Dieng. I 27 punti, 9 rimbalzi e 6 assist di Jimmy Butler non salvano i Bulls: a sorridere infine è coach Thibodeau.
New Orleans Pelicans – Golden State Warriors 109-113
L’estenuante road trip dei Golden State Warriors – cinque gare esterne in una settimana – si conclude allo Smoothie King Center, in casa dei New Orleans Pelicans. La squadra di Steve Kerr fatica non poco per portare a casa il risultato contro quella di Alvin Gentry (suo assistente nella stagione 2014/2015, terminata con la conquista dell’anello), la quale trova una rara serata di grazia al tiro da tre punti. I Pelicans conducono la gara per quasi tutto il primo tempo, che chiudono sopra di sette punti, per quanto i Warriors rimangano costantemente in partita. Nel terzo periodo Golden State mette la freccia e si porta a sua volta avanti di sette, ma New Orleans non cede e conclude il quarto a contatto, tornando addirittura in vantaggio. Negli ultimi 4:46 di gara, tuttavia, i padroni di casa smettono di segnare dal campo e i Warriors riescono – pur tra numerose di difficoltà – a far loro la vittoria. La franchigia californiana è guidata in serata dallo Steph Curry formato MVP, che mette a referto 30 punti e 7 assist (con cinque triple a bersaglio su nove tentativi), coadiuvato come sempre da Kevin Durant – il quale di punti ne aggiunge 27 – e Draymond Green, in tripla doppia da 12 punti, 12 rimbalzi e 10 assist. Non bastano a Nola i 28 punti con 8 rimbalzi di Anthony Davis, così come i 20 di Lanston Galloway in uscita dalla panchina.
Phoenix Suns – New York Knicks 113-111 (dopo OT)
In una serata di allenatori che affrontano squadre del loro passato, uno di questi è Jeff Hornacek; i suoi New York Knicks fanno visita ai Phoenix Suns, dei quali è stato head coach per due stagioni e mezzo, prima di essere esonerato e lasciare il posto a Earl Watson, attualmente sulla panchina della franchigia dell’Arizona. Se il ritorno di Thibodeau a Chicago è vincente, lo stesso non riesce a Hornacek in quel di Phoenix; i Knicks, sotto per gran parte della gara, si rendono sì autori di un’ottima rimonta dalla doppia cifra di svantaggio (i Suns non sono nuovi del resto nel concedere parziali debordanti agli avversari), ma si arrendono poi ai padroni di casa all’overtime. Come di consueto, l’autentico trascinatore dei Suns è Eric Bledsoe; questa volta la point guard mette a referto 31 punti, sommati a 8 assist e 6 rimbalzi: suo è anche il canestro che decide di fatto la contesa. Tra le fila dei Suns, si annoverano inoltre le doppie doppie di Tyson Chandler (13 punti e 23 rimbalzi) e Marquese Chriss (14 punti e 12 rimbalzi). Per i Knickerbockers, un notevole losing effort arriva da Kristaps Porzingis, il cui fatturato ammonta a 34 punti e 8 rimbalzi. Al netto della sconfitta, New York rimane comunque nelle zone alte della classifica provvisoria della Eastern Conference.
Portland Trail Blazers – Oklahoma City Thunder 114-95
Al Moda Center va in scena l’attesa sfida tra le due migliori combo guard della lega, vale a dire Russell Westbrook e Damian Lillard. A prevalere, senza particolari difficoltà, sono i Portland Trail Blazers di quest’ultimo, che si aggiudicano lo scontro diretto contro una contendente ai playoff della Western Conference (oltre che una diretta rivale nella Norhwest Division). A onor del vero, gli Oklahoma City Thunder partono molto forte, conducendo la partita per quasi tutta la durata del primo quarto. Il sorpasso Blazers riesce proprio in chiusura di prima frazione; da quel momento la gara è tutta in discesa per Portland, che chiude la pratica OKC con largo anticipo, regalando un quarto periodo all’insegna del puro garbage time. Miglior realizzatore tra i Blazers è Mason Plumlee, con 18 punti e 7 rimbalzi, mentre Lillard di punti ne mette a referto “solamente” 17 (dispensando 9 assist ai compagni). Serata sottotono – rispetto ai clamorosi standard cui ha abituato in questa stagione – per Westbrook, che chiude a 20 punti, 6 rimbalzi e 6 assist: il suo appuntamento con la tredicesima tripla doppia stagionale è rimandato.
I RISULTATI DELLA NOTTE:
Cleveland Cavaliers – Memphis Grizzlies 103-86
Orlando Magic – Atlanta Hawks 131-120
Chicago Bulls – Minnesota Timberwolves 94-99
New Orleans Pelicans – Golden State Warriors 109-113
Phoenix Suns – New York Knicks 113-111 (dopo OT)
Portland Trail Blazers – Oklahoma City Thunder 114-95