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Basket NBA 2017/2018: Warriors e Rockets ko. Bucks ok grazie ad Antetokoumpo

Giannis Antetokounmpo - Foto Keith Allison CC BY-SA 2.0

Sono state 9 le partite nella notte del 30 dicembre per quanto riguarda la regular season dell’NBA 2017/2018 e le sorprese non sono mancate. I Warriors sono stati sconfitti a Charlotte mentre per i Rockets è arrivata la quinta sconfitta consecutiva. Giannis Antetokoumpo decide, con una schiacciata ad un secondo dalla fine, il match Thunder-Bucks ma è polemica sulla posizione del suo piede prima del salto.

LE CLASSIFICHE AGGIORNATE DELLE DUE CONFERENCE

Washington Wizards-Houston Rockets 121-103
Houston ha iniziato la stagione vincendo 25 delle prime 29 gare disputate. Ora però per i Rockets arriva la quinta sconfitta consecutiva, dopo ben 14 vittorie di fila: contro i Wizards le cose si mettono male da subito, concludendo con la loro peggior sconfitta stagionale (-18). Non sono i soliti John Wall (17 punti con 7/10 al tiro e anche 5 recuperi) o Bradley Beal (21 con 9/17 al tiro) i migliori marcatori, perché al top è risultato Otto Porter Jr., con ben 7 triple a segno (su 11 tentate) per 26 punti, cui ha aggiunto anche 7 assist e 6 rimbalzi. Molto bene dalla panchina anche Kelly Oubre Jr., 21 punti e un ottimo +24 di plus/minus. Per Washington è la terza vittoria nelle ultime quattro gare disputate. A Houston, ancora senza Clint Capela, non è bastato il ritorno in quintetto di Chris Paul: per la point guard 26 minuti e 8 errori su 11 al tiro, per una gara da 8 punti e 6 assist. James Harden segna 20 punti (minimo stagionale) ma chiude con più palle perse (5) che assist (4) ed è l’unico giocatore in doppia cifra di tutto il quintetto. Al contrario molto bene la panchina, che ottiene 16 punti dal Eric Gordon, 18 da Gerald Green e 10 con 12 rimbalzi di Tarik Black, chiudendo con il 21/37 al tiro, contro il 16/52 dei titolari.

Golden State Warriors-Charlotte Hornets 100-111
I Warriors perdono davanti al pubblico di casa di ben undici punti contro gli Hornets, per dimostrare che nessuna partita NBA è chiusa in partenza. Sempre senza Steph Curry, Golden State soffre sotto canestro Dwight Howard, che segna il suo massimo stagionale di punti (29 con 10/15 al tiro) ma ci aggiunge anche 13 rimbalzi e 7 assist. È lui il principale responsabile della quinta sconfitta interna stagionale degli uomini di Steve Kerr, a cui non bastano i 27 punti di Kevin Durant (con 7 nel quarto quarto, tra cui un 2/2 dall’arco) e i 24 di Klay Thompson (che invece ne segna 13 nel solo primo periodo). Draymond Green sfiora la tripla doppia chiudendo con 8 punti, 11 rimbalzi e 16 assist, eguagliando così il suo massimo in carriera per passaggi smarcanti. I 32 assist di squadra non bastano anche perché aggiungono ben 18 palle perse di squadra, da cui gli Hornets ricavano 32 punti. Il successo contro gli Warriors è figlio di una prestazione equilibrata che manda a referto in doppia cifra altri cinque giocatori, oltre ad Howard: Kemba Walker chiude con 16 punti, 15 li aggiunge Nicolas Batum, 14 Frank Kaminsky, 12 Michael Kidd-Gilchrist e 11 Jeremy Lamb, il cui canestro chiude un parziale di 11-0 a metà del quarto quarto che suggella il successo dei suoi.

Oklahoma City Thunder-Milwaukee Bucks 95-97
Alla galleria degli orrori collezionati dagli arbitri NBA se ne aggiunge un altronel finale di gara tra OKC e Milwaukee, decisa a un secondo dalla fine dalla schiacciata di Giannis Antetokounmpo. Una giocata viziata dal fatto che il piede greco finisca sulla linea di fondo durante il salto che lo porta al ferro. Thunder arrabbiatissimi, visto che erano risaliti dal -5 in meno di 15 secondi grazie a un parziale firmato tutto Russell Westbrook, che chiude con 40 punti alla sirena, a cui aggiunge 14 rimbalzi e 9 assist. Quella di Antetokounmpo è già la terza schiacciata che ha deciso una partita negli ultimi cinque secondi, dopo quelle di Terry Rozier contro Indiana e quella di Tyson Chandler contro Memphis sulla sirena (la scorsa regular season non è mai successo). I Thunder hanno comunque molto altro da recriminare, visto che erano sul -20 dopo un quarto d’ora di gioco. La risalita, nonostante l’assenza di Paul George e un Carmelo Anthony da 12 punti, avrebbe meritato maggior sorte e invece è coincisa con una battuta d’arresto dopo sei successi consecutivi.

Gli altri risultati della notte

New Orleans Pelicans- Dallas Mavericks 120-128

Chicago Bulls-Indiana Pacers 119-107

Miami Heat-Brooklyn Nets 87-111

Sacramento Kings-Phoenix Suns 101-111

 

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