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Dopo dodici partite giocate, è tempo di bilanci nel campionato italiano di basket serie A1 2017/2018. La redazione di Sportface.it ha raccolto i dati sulle sedici squadre della massima serie elaborando le pagelle provvisorie per offrirvi la fotografia esatta su quanto accade in classifica.
Ecco i voti alle magnifiche sedici del campionato:
Germani Basket Brescia voto 10 e lode
Brescia è la regina indiscussa di questa prima parte di stagione visto il percorso netto di vittorie ad eccezione del passo falso in casa contro Sassari più fisiologico che sintomatico di eventuali difetti di gioco. Gli attori protagonisti del miracolo Germani sono diversi ed evidenziano la grande profondità del roster a disposizione di coach Diana.
La connection tra i fratelli Vitali compone l’asse portante della squadra, dal cuore italiano. Luca è il miglior assist-man del campionato con 6.2 assist di media, mentre Michele è uno dei migliori tiratori della lega con il 45% di realizzazione da tre punti. La più grande qualità di Brescia è la solidità difensiva costruita intorno all’esperto David Moss: soltanto 69.6 punti subiti di media a partita, record assoluto del campionato. Ed anche l’attacco (80.4 punti a partita) gira a meraviglia grazie anche al talento di Landry ed Hunt, top scorer della squadra.
Sidigas Avellino voto 7,5
La squadra guidata da Pino Sacripanti ha trovato la sua dimensione da anni e non risente mai il cambio di interpreti tra un ciclo e l’altro. Gli irpini stanno tallonando Brescia che al momento guida la regular season e sembrano destinati a recitare un ruolo importante fino al termine del campionato.
Jason Rich è l’uomo del momento in casa Scandone, l’Ex Cantù e Cremona al suo ritorno nel bel paese si sta attestando come miglior realizzatore del campionato con una media di 19.2 punti a gara. Però quel che fa realmente la differenza è il contorno perché la squadra è un mix perfetto tra talento ed esperienza specialmente quando si parla di giocatori che entrano dalla panchina. Il ritorno in Serie A1 di Fitipaldo sta garantendo una guida solida in cabina di regia, sotto il ferro il padrone sulla carta dovrebbe essere Fesenko che però non riesce a mettersi del tutto alle spalle l’infortunio e spesso gioca a mezzo servizio.
Di rilievo anche il contributo di Filloy e Leunen che si fanno apprezzare anche per il lavoro che non finisce sul tabellino a fine gara. La squadra c’è e gioca bene, nella seconda parte di stagione bisognerà vedere se sono in grado di fare il salto di qualità che negli anni passati gli ha impedito di alzare trofei.
Fiat Torino voto 7,5
Il lavoro di coach Banchi sotto l’impulso di una dirigenza illuminata stanno riportando un entusiasmo che non si vedeva da tempo sugli spalti del Pala Ruffini. In particolare risulta pregevole la fase offensiva di Torino: quarto posto globale per numero di punti, assist e rimbalzi catturati in media a partita.
Le due chiavi di volta della Fiat sono l’impatto devastante sotto il ferro di Mbakwe (70,5% da due punti) e la leadership tecnica del play sloveno Vujacic, uno che in carriera ha anche calcato i parquet Nba. Prendendo ispirazione dal loro carisma, inizia a crescere a dismisura anche la personalità del giovane under 19 azzurro David Okeke sempre più incisivo dalla panchina. Torino sarà osso duro per tutto anche in post-season.
Banco di Sardegna Sassari voto 7
Dopo un difficile esordio in campionato, Sassari è in netta risalita in classifica e si propone come una delle mine vaganti del torneo. Ad impressionare nella squadra di coach Federico Pasquini sono le statistiche offensive: seconda squadra per numero di punti segnati con la media di 84.2 a partita, prima squadra per numero di assist vincenti a partita (19.1) e per percentuale di realizzazione da due punti (57%).
D’altro canto il difetto sta nella fisicità del Banco di Sardegna: ultima squadra del campionato per rimbalzi difensivi catturati, undicesima per numero di rimbalzi offensivi. Le qualità di Sassari sono altre, ovvero avere una quantità di tiratori spietati dalla media distanza: Jones, Bamforth ed Hatcher hanno tanti punti nella mani. Accanto a loro è da segnalare la crescita costante di Achille Polonara che ha saputo ben ambientarsi in Sardegna divenendo il terzo miglior realizzatore della squadra e tirando in stagione con un ottimo 42% da tre punti.
EA7 Emporio Armani Milano voto 6,5
In questa prima parte di campionato l’Olimpia si è concentrata decisamente più sull’Eurolega e se nella scorsa stagione almeno la regular season di campionato era stata dominata prima del tracollo playoff con Trento, quest’anno Milano si sta permettendo addirittura il “lusso” di non far giocare gente come Kalnietis in Serie A e di lasciare per strada qualche gara di troppo.
A prescindere da quel che si è visto finora, l’idea è quella che l’Olimpia possa vincere con tutti specialmente in una lunga serie di playoff. Il gioco espresso con Pianigiani soprattutto in Europa è decisamente migliore a quello del recente passato. Il backcourt già ricco in partenza con Theodore e Goudelock ha aggiunto in corsa Jerrells, i tre hanno molti punti nelle mani anche se spesso tendono ad insistere troppo su un’unica soluzione. Nello spot di tre Micov si comporta generalmente bene cosa che sta riuscendo meno ad M’Baye che non sembra quello dell’anno di Brindisi.
Nel ruolo di quattro al momento manca qualcuno in grado di spaccare la gara dato che Jefferson risulta spesso nullo mentre Pascolo non riesce a rendere il 100% a causa del suo precario stato di forma. Sotto il ferro in attesa del rientro di Young, è esploso Gudaitis che ha scalzato il ruolo in quintetto di campionato a Cusin mentre in Eurolega si alterna ad un migliorato Tarczewski. In definitiva per vedere la vera Olimpia in campionato dovremo aspettare i playoff anche se c’è il rischio di pagare come nell’anno passato i continui cambi di quintetto in campionato e l’assenza di una reale gerarchia.
Reyer Venezia voto 6,5
Dopo l’apoteosi per la vittoria dello scudetto dello scorso anno, la Reyer Venezia ha deciso di ricostruire in parte il proprio roster, fermo restando i due capisaldi Haynes e Peric. Questo cambiamento di pelle sembra essere ancora in fase di rodaggio per la squadra di coach Walter De Raffaele. In ogni caso i numeri dell’attacco restano eccellenti: terza squadra per numero di punti segnati a partita (81.6), seconda per numero di assist vincenti (18.8) e prima per percentuale di squadra da tre punti (39.1%).
Il problema è l’amalgama ancora in divenire in fase difensiva: terza peggior squadra del campionato per numero di punti subiti a partita (81.4). La rivoluzione del front-court sembra pagare in termini di punti grazie all’acquisto di Watt, che deve però migliorare in difesa. Ottima l’integrazione di Orelik che si è subito proposto come miglior realizzatore della squadra anche se deve incrementare l’intensità a livello agonistico (plus/minus di meno 24 con lui in campo).
Dolomiti Energia Trento voto 6
La finalista dello scorso campionato ai nastri di partenza si è presentata tenendo una base simile a quella della stagione 2016/2017. Nonostante ciò gli adii di Aaron Craft e Dustin Hogue si sono rivelati più dolorosi del previsto. I nuovi innesti non sono in grado di spaccare la partita come facevano i predecessori e risultati sono altalenanti.
La possibile svolta della stagione dell’Aquila Basket è arrivata con il ritorno di Hogue che ha comportato gli addii di Baldi Rossi e Behanan. La compagine di Buscaglia avuto un upgrade dal punto di vista corale del gioco dove ha trovato un terminale offensivo in più. Trento alla fine della fiera può essere in parte soddisfatta della prima parte di stagione che li vede in zona playoff in campionato e alle Top 16 in Eurocup.
Betaland Capo d’Orlando voto 6
L’Orlandina dopo esser stata la rivelazione dello scorso campionato l’onore e l’onere di partecipare alla FIBA Champions League. La manifestazione europea ha sicuramente tolto energie a una squadra che non ha un roster lunghissimo ma Di Carlo tutto sommato ha limitato i “danni” e i suoi uomini sono in corsa per un posto playoff.
Un segnale importante per i tifosi è stato l’innesto di Maynor che aveva chiuso in crescita a Varese. Al suo ritorno purtroppo sta faticando più del dovuto soprattutto a causa dei dolori alla schiena che negli ultimi anni lo hanno perseguitato. Si stanno comportando bene invece Ikovlev e Kulboka che nonostante non abbiano medie clamorose sono in grado di spaccare le partite con le soluzioni che si creano dal perimetro.
Di Carlo sta provando anche a puntare sui giovani, tanti minuti per il classe 98 Mario Ihring mentre il prospetto azzurro Matteo Laganà non si è fatto ancora trovare pronto per il livello del campionato. I siciliani molto probabilmente lotteranno per uno degli ultimi posti nei playoff, da vedere come si comporteranno quando saranno liberi dall’impegno settimanale.
Segafredo Virtus Bologna voto 6
La stagione della Virtus Bologna sin qui ha vissuto sulle montagne russe tra alti e bassi, anche all’interno delle singole partite. La squadra con la maggiore ossatura italiana nei ruoli chiave ha stentato con troppa frequenza a causa di improvvisi black-out. Se coach Alessandro Ramagli riuscirà a diminuire la schizofrenia della Virtus ed allontanare le voci di un cambio in panchina, a Bologna sembrano esserci i presupposti per togliersi qualche soddisfazione anche in post-season.
La buona notizia sembra quella di essere riusciti a recuperare Alessandro Gentile su ottimi livelli: quarto miglior realizzatore del campionato con 17.5 punti di media a partita. Il grande potenziale offensivo della Segafredo, però, sembra in parte inespresso. Insufficiente in termini di punti l’apporto di Slaughter sotto le plance, mentre Lawson sembra aver patito il salto di categoria dopo la grande stagione dello scorso anno in A2. Bisogna ritrovarli entrambi per riuscire a centrare la top eight.
Red October Cantù voto 6
Al netto dei problemi societari che hanno raggiunto il culmine a fine ottobre quando è venuto alla luce il mancato pagamento degli stipendi di diversi giocatori del roster, la Pallacanestro Cantù sul campo si è comportata bene fino a questo punto del campionato ottenendo cinque vittorie in undici gare.
L’uomo simbolo della stagione della Red October al momento è Randy Culpepper che alla prima stagione in Italia si sta attestando come uno migliori marcatori della Serie A1 (18.8 punti a partita) contribuendo a quello che è l’attacco più prolifico del campionato (84.9 punti a gara). Allo stesso tempo la squadra di coach Sondini è la difesa che concede più canestri nell’intera lega.
I playoff per la compagine lombarda non sono una cosa impensabile soprattutto al netto di come gioca il quintetto dove si stanno imponendo con numeri importanti gli azzurri Burns e Crosariol. L’incognita maggiore è la panchina relativamente corta che non garantisce la qualità necessaria per concedere tanti minuti di riposo agli uomini del quintetto.
Openjobmetis Varese voto 5,5
Nel finale della scorsa stagione Varese aveva trovato la quadratura del cerchio riuscendo addirittura a sfiorare i playoff grazie ad un’importante serie di risultati utili consecutivi. In estate coach Caja però ha visto partire 4/5 del suo quintetto iniziale, riuscendo a tenere solo capitan Ferrero (Avramovic e Pelle gli altri due giocatori rimasti a Varese). Così il tecnico dei biancorossi è stato costretto a ripartire da zero con una squadra nuova.
Sul campo la Openjobmetis sta raccogliendo risultati in linea con le aspettative della vigilia, l’asse play-centro composta da Wells e Cain sembra non funzionare troppo con i due che faticano soprattutto quando c’è da andare a referto (salvo giornate straordinarie). Gli unici scorer reali su cui Caja può contare sono Antabia Waller e Stan Okoye anche se Varese sembra dipendere spesso troppo da loro, anche per questo la squadra vive molto sui parziali. Questo ha fatto si che Caja puntasse molto sulla metà campo difensiva e nelle giornata in cui difesa e attacco sono andate all’unisono le vittorie sono arrivate con punteggi decisamente larghi.
In panchina non c’è moltissimo, Norvel Pelle non ha ancora compiuto il salto di qualità quindi alterna serate in cui il suo impatto è rilevante soprattutto in fase difensiva ad altre in cui rischia di essere solo dannoso. Hollis non sembra in grado di giocare la pallacanestro voluta da Attilio Caja e potrebbe lasciare la nave con l’anno nuovo. Abbastanza anonimi gli apporti di Avramovic, Tambone e Natali. Varese quando in giornata sà di poter dare fastidio a tutti ma è decisamente difficile raggiungere i playoff quando regna la discontinuità.
Grissin Bon Reggio Emilia voto 5,5
Coach Menetti sapeva che sarebbe stata un stagione dove bisognava rifondare in parte diminuendo le ambizioni, ma mai si sarebbe aspettato un inizio con sei sconfitte consecutive in campionato. In cabina di regia l’alternanza tra Mussini e Candi non ha dato sempre i frutti sperati con i due che spesso hanno pagato l’inesperienza e sono stati incapaci di condurre il gioco della squadra.
Un’altro tasto dolente è stata l’assenza per infortunio di Cervi che ha costretto Menetti a ridisegnare in parti gli schemi che in partenza prevedevano il lungo azzurro come primo terminale offensivo. In una stagione di difficoltà però sta emergendo Amedeo Della Valle che dopo un’estate travagliata in cui ha rischiato di abbandonare la Reggiana, non solo è rimasto ma ne è diventato capitano e trascinatore.
Per il resto la Grissin Bon vive sulle giornate dei singoli come quelle di Markoishvili o i due Wright che faticano a garantire prestazioni continue. I risultati raggiunti nelle ultime uscite sia di campionato che di Eurocup fanno sperare bene e con una classifica corta come quella del nostro campionato non sarebbe impensabile vedere i ragazzi di Menetti alla post season.
Vanoli Cremona voto 5,5
La Vanoli Cremona dopo il ripescaggio all’ultimo nella massima serie ha deciso di puntare sul c.t. della Nazionale Meo Sacchetti per raggiungere una salvezza da ottenere in rincorsa visto il ritardo nella programmazione della stagione rispetto alle altre contender. Viste le premesse possiamo dire che l’avvio della Vanoli è vicino alla soglia della sufficienza.
Come da caratteristica di Sacchetti la squadra è molto prolifica in attacco (settima per numero di punti segnati a partita), ma accusa un evidente gap tra starting five e panchina. Il peso della squadra è in gran parte nei polpastrelli Darius Johnson-Odom e Martin Kelvin: settimo e ventiduesimo miglior realizzatore della lega. Urge un’implementazione del roster per non terminare con il fiatone la stagione.
VL Pesaro voto 5
Prima metà di stagione complicata per Pesaro, che occupa il penultimo posto solitario in classifica. Nonostante grandi individualità nel quintetto iniziale, il problema di Pesaro sembra essere la panchina troppo corta. La scarsa possibilità di turnare gli uomini in campo incide in maniera inevitabile sull’agonismo difensivo tanto che quella della VL è la quartultima difesa per punti subiti del campionato.
Dallas Moore è il terzo miglior realizzatore del campionato con 18.7 punti di media, mentre Omogbo raccoglie più rimbalzi di tutti con la sua media monstre di 10.7 a partita. A leggere questi dati, pare evidente come possano esserci tutti gli elementi per risalire a patto di riuscire a far entrare più uomini nelle rotazioni di coach Leka.
The Flexx Pistoia voto 5
Pistoia è una squadra ancora alla ricerca della propria identità. Aver cambiato molto in estate sta avendo evidenti effetti sulla coesione del gruppo The Flexx. Le statistiche non mentono: dodicesimo posto per punti ed assist realizzati, seconda squadra con più punti subiti in media a partita (81.8).
Deludenti sinora l’apporto dei due americani McGee e Kennedy: due uomini dal quale ci si aspettava di costruire una grande annata e che invece non stanno trovando continuità al tiro. Buono l’apporto di Ronald Moore e Bond, top scorer della squadra. Da segnalare anche l’ottimo contributo di Fabio Mian in termini di punti (quarto realizzatore della squadra).
Happy Casa Brindisi voto 4,5
I pugliesi nel giro di un anno hanno visto naufragare il progetto giovani di coach Sacchetti e hanno perso uno sponsor importante come Enel. Per Sandro dell’Agnello non era facile già in partenza ma due vittorie in dieci giornate con un gioco anonimo sono state ritenute insoddisfacenti, così l’11 dicembre Brindisi da fanalino di coda del campionato è passata nelle mani di Frank Vitucci che al debutto ha perso di misura contro Capo d’Orlando.
Alla squadra manca un leader in grado di gestire il gioco e di caricarsi responsabilità nella fase offensiva. Moore con il suo ritorno e la grande partita giocata contro la Virtus Bologna sembrava pronto a prendere il timone della nave ma nelle uscite successive è stato incostante. Inoltre sono troppi i giocatori nella media che non riescono ad essere determinanti e manca un secondo violino. A fine 2017 sembra difficile immaginare un’altra candidata alla retrocessione al pari dei pugliesi dato che Pesaro, attualmente penultima sembra comunque superiore.