Atletica

Atletica, Europeo di Amsterdam: il riassunto della mattina – 6 luglio

Si comincia! Dopo la lunga attesa è il momento dell’Europeo di atletica leggera, quest’anno sulla pista di Amsterdam. Prima mattinata di gare e di qualificazioni, sotto un sole timido e spesso nascosto da qualche nuvola. 60% di umidità circa per poco meno di 20 gradi, che sono andati man mano ad aumentare nel corso delle ore.

Vediamo come sono andate queste prime gare, dove già tanti azzurri hanno preso il via. Ricordiamo che gli atleti con i migliori 12 tempi di accredito nei 100m, 200m e 400m sono stati esentati dal primo turno (per questo, ad esempio, Galvan, Grenot ed Hooper non sono scesi in pista nei loro 400m e 200m).

Prima gara a terminare è la qualificazione dei 100m hs al femminile, dove erano due le italiane al via: Micol Cattaneo e Giulia Pennella. Sorprende e molto in positivo proprio Giulia Pennella, che vince la sua prima serie con 13.04, ad un centesimo dal suo primato personale e quarto tempo assoluto delle qualificate. Vittoria della serie accolta con un lungo urlo di gioia per l’azzurra, che ha così poi dichiarato: “Mi sono detta di correre fino alla fine e di buttarmi sul traguardo. Mi sono resa conto di essere andata bene ma non pensavo di aver vinto. Poi è comparso il mio nome in testa! La gara più bella della mia vita! Sapevo di valere il 13 secondi netto, ma quest’anno non riuscivo mai a concretizzarlo. Sono davvero contentissima“. Meno fortuna per Micol Cattaneo: la lombarda è stata vittima di una bruttissima partenza; una buona progressione finale l’ha portata fino al quarto posto finale, non sufficiente per il ripescaggio, con 13.34. Miglior tempo per la greca Pesiridou, a 12.98, seguita dalla rientrante Susanna Kallur, 13.01.

Seconda gara terminata è stata la qualificazione del salto in alto donne. Gara molto attesa al femminile come al maschile. Vi abbiamo già parlato della gara al link qui sotto.

Atletica, Europeo di Amsterdam: Alessia Trost e Desirée Rossit in finale

Meno bene per i colori azzurri è poi andata nella velocità, nei 200m donne. Erano presenti le due azzurre Irene Siragusa e Martina Amidei (mentre come detto Gloria Hooper è già al turno successivo) e per loro non è arrivata la qualificazione dopo una gara non positiva. La Siragusa ha ottenuto il 6° tempo della sua batteria, con il tempo di 23.87. Solo appena meglio è invece andata alla Amidei, anch’essa 6a in batteria con 23.79. Entrambe eliminate. Queste le dichiarazioni della Siragusa: “Non so sinceramente perché sono andata così male. Mi dispiace, io ce l’ho messa tutta. So certamente di aver patito molto il vento in curva“. Invece ha detto la Amidei: “Pensavo onestamente di aver fatto un tempo migliore, visto che non sono arrivata lontana da atlete con personali molto migliori del mio. Anche le sensazioni erano buone ed ero convinta di aver fatto meno. C’era molto vento in curva, ma non voglio prendere scuse“. Migliori tempi per la slovena Mihalinec (23.01), per la greca Belibasaki (23.03) e per l’olandese Samuel (23.04).

Restando nella velocità, passiamo invece ai 100m uomini, gara regina dell’atletica leggera. Tre gli azzurri iscritti: Giovanni Galbieri, Massimiliano Ferraro e Filippo Tortu. Non è andata bene per Giovanni Galbieri, solo 5° nella sua batteria (tre soli gli atleti automaticamente al turno successivo) con 10.48: “Ho patito un piccolo fastidio al retto femorale, proprio nel momento in cui ho cominciato il lanciato. L’avevo sentito anche in allenamento ma pensavo di averlo superato. Non voglio ovviamente che sia una scusa, io valgo più di questo tempo. Ringrazio comunque tutti per la fiducia“. Meglio è invece andata a Ferraro e Tortu, entrambi qualificati rispettivamente con 10.26 e 10.25. Ferraro ha chiuso terzo la sua batteria, ottenendo il suo primato personale: “Era l’appuntamento dell’anno, avevamo preparato tutto in funzione di questa gara. Sono andato bene, ho fatto una grande partenza e mi è mancato un po’ di forza nel lanciato. Un anno per me difficile, in cui ho cambiato città ed allenatore, ma sono molto positivo per i prossimi turni, dove spero di potermi anche guadagnare l’Olimpiade di Rio“. Tortu invece ha addirittura vinto nettamente la sua batteria: “Tutto bene oggi, ho mancato di 1 centesimo il mio personale, che è anche il primato italiano junior, potevo farcela. La gara mi è piaciuta, ho fatto un po’ di fatica negli ultimi metri ma sono davvero soddisfatto. Mi trovo bene con la squadra, l’ambiente è bellissimo e non soffro per ora la pressione di dover andar forte. Stiamo ottenendo tutti buone prestazioni soprattutto in ottima staffetta per l’Olimpiade di Rio de Janeiro“.

Sempre una gara veloce a seguire, ma parliamo dei 400m donne, dove Libania Grenot è campionessa europea in carica ed alla ricerca di un’altra grande prestazione. Lei salta il primo turno in virtù del suo tempo di iscrizione, mentre a qualificarsi sono chiamate Maria Benedicta Chigbolu e Marta Milani. Proprio non bene è andata Marta Milani, tornata ai 400m dopo diverse esperienze negli 800m che non le hanno portato ai risultati aspettati. Per lei solo 5° posto in batteria con un altissimo 54.85: buona partenza ma già alcuni problemi nella fase centrale di gara, con spegnimento progressivo sul rettilineo finale. Meglio è andata la Chigbolu: molto bene nei primi 200 metri e gara gestita sull’ultima curva; progressivamente si è irrigita, perdendo sul traguardo la terza posizione in batteria, necessaria per la qualificazione. Per lei 53.51 e tempo valido per il ripescaggio: l’azzurra era stata squalificata, probabilmente per invasione di corsia, ma poi successivamente è stata riammessa. Migliori tempi per Van Leuveren, Ohuruogu e De Witte, rispettivamente con 52.45, 52.69 e 52.84.

Gara senza italiane invece nel lancio del martello donne, orfano di Silvia Salis, maggior esponente azzurra della disciplina. 70 metri per la qualificazione diretta, eventualmente estesa poi alle prime 12 della classifica combinata dei due gruppi. Qualificazione vinta dalla polacca Wlodarczyk con 73.94m, davanti alla tedesca Heidler con 71.46m. Qualificazione diretta anche per Skidan, Safrankova e Marghieva.

Delusione nei 400m uomini per i colori azzurri. Matteo Galvan, accreditato col primo tempo tra i partenti, è tranquillamente al turno successivo, ma nulla da fare per il 19enne siciliano Giuseppe Leonardi. Partito in corsia due della prima batteria, l’azzurro ha concluso con un brutto 47.68 in ultima posizione: già dalla partenza l’azzurro non è parso al meglio ed arrivato all’ultima curva in ultima posizione ha poi perso progressivamente terreno. “Sono partito credendoci, sono rimasto vicino agli altri almeno fino a metà gara, quando purtroppo ho sentito un forte dolore al bicipite femorale e quello mi ha decisamente fermato. Purtroppo gli imprevisti capitano, è andata così“. Migliori tempi per il britannico Dunn, il belga Watrin ed il tedesco Gladiz, tutti in prima batteria: 46.05, 46.10 e 46.28.

Grande risultato, invece, è arrivato per i colori azzurri nelle qualificazioni del lancio del disco donne. Stefania Strumillo ha ottenuto il personale con una gran spallata a 59.80m (il precedente personale era 58.22m), che è valsa la qualificazione diretta, essendo ben sopra il limite stabilito pre gara a 58.00m. L’azzurra era alla prima grande manifestazione ed ha subito sorpreso e ben figurato. Per lei finale con l’11° posto; finale che sarà addirittura a 15, poiché più di 12 atlete hanno superato i 58 metri. L’azzurra è a poco dalla sesta posizione. Migliori lanci per la tripletta tedesca Fischer, Muller e Craft e per la croata Perkovic, a cavallo tra i 65 ed i 64 metri. Meno bene Natalina Capoferri e Valentina Aniballi, eliminate con 53.16m e 51.66m.

Infine, è stata la volta del salto in lungo uomini. Gara tiratissima e molto equilibrata, che ha deciso le sorti dei 12 qualificati per questione di millimetri (o di seconde misure). Proprio grazie ad una seconda misura è stato l’azzurro Marcell Lamont Jacobs ad ottenere l’ultimo posto disponibile. La gara è stata molto influenzata anche dall’andirivieni del vento, che ha favorito nettamente qualche saltatore più di altri. Parte con un nullo la gara dell’azzurro, alla ricerca dell’8.15m valido per l’Olimpiade di Rio ma soprattutto degli 8.00m necessari alla finale. Dopo il nullo, un salto in grande sicurezza ha regalato 18cm alla pedana, ma è valso 7.80m ed il miglior salto della gara per il bresciano. 12esimi a parimerito si sono trovati proprio Jacobs e Okuto, ma solo uno è potuto andare in finale: con l’ultimo salto, l’azzurro ha ottenuto 7.77m, seconda sua miglior misura, migliore della seconda miglior misura dello spagnolo (7.62m) quindi 13esimo. Anche l’Italia, per un pelo, avrà un azzurro in finale. Migliori prestazioni per Torneus, Juska ed Heinle, con rispettivamente 8.19m, 8.11m ed ancora 8.11m.

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