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Verstappen chiude macinando altri record ad Abu Dhabi, ottimo Leclerc ma niente sorpasso Ferrari

Max Verstappen e Charles Leclerc
Photo LiveMedia/Florent Gooden/DPPI , United Arab Emirates, November 26, 2023, Formula 1 Championship F1 - ABU DHABI GRAND PRIX 2023 - RACE Image shows: Start race 01 VERSTAPPEN Max (nld), Red Bull Racing RB19, action 26 63 RUSSELL George (gbr), Mercedes AMG F1 Team W14, action 81 PIASTRI Oscar (aus), McLaren F1 Team MCL60, action 04 NORRIS Lando (gbr), McLaren F1 Team MCL60, action during the 2023 Formula 1 Etihad Airways Abu Dhabi Grand Prix, 22th round of the 2023 Formula One World Championship from November 24 to 26, 2023 on the Yas Marina Circuit, in Abu Dhabi LiveMedia - World Copyright
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19 vittorie su 22 gare (21 per la Red Bull che nel frattempo ha vinto anche il titolo costruttori e portato i suoi due piloti ai primi posti della classifica), sfondata quota 1000 giri al comando in questa stagione, quarto trionfo di fila a Yas Marina. Max Verstappen in quel di Abu Dhabi chiude come sa fare – vincendo – un campionato di F1 letteralmente dominato in lungo e in largo dall’olandese, che sulla pista che forse gli è più cara per l’incredibile epilogo del 2021, vera sliding door della sua carriera e punto di inizio di un percorso che lo ha poi portato a spadroneggiare nelle successive due annate, si prende la numero diciannove in stagione, e forse nella pausa invernale si rammaricherà per non aver fatto l’en-plein. Alieno, schiacciasassi, senza rivali, nemmeno quell’ottimo Leclerc che chiude alla grande in seconda posizione questa gara, dimostrando di essere cresciuto e non poco negli ultimi weekend, ma che complici una serie di sfortunati eventi e di circostanze avverse non può regalare il secondo posto nel Mondiale costruttori.

La Ferrari, dunque, chiude terza: un boccone amaro, visto che in molti si aspettavano di poter operare il sorpasso nei confronti della Mercedes, ma innanzitutto è stata sbagliata, anzi, assente, la strategia con Carlos Sainz, costretto a un ridicolo pit-stop al penultimo giro per non venire squalificato. Sperare nella safety car su una pista simil parcheggio è lecito visti i precedenti, ma non per la logica, e infatti non si ritira nessuno, di fatto non succede niente e lo spagnolo naviga nell’anonimato dopo le qualifiche disastrose.

E pensare che nonostante il suo zero, complice un Hamilton anche lui in rimonta e non oltre il nono posto, il solo duello Leclerc-Russell avrebbe potuto regalare a Maranello un secondo posto che vale milioni in più e orgoglio oltre alla consapevolezza di aver sistemato le cose nella seconda parte di stagione. Invece, ci si mette di mezzo la sfortuna e anche Sergio Perez (il solito Checo, rimonta, penalità, nulla di lineare per chi con un clamoroso record negativo è il primo “secondo” della classifica a chiudere con meno della metà dei punti del vincitore del Mondiale), penalizzato ingiustamente per un contatto con Norris, con i suoi cinque secondi di penalità che non gli consentono di rosicchiare due punti a Russell.

Quelli che sarebbero serviti per operare il sorpasso, letteralmente, all’ultimo giro: ne sarebbe bastato appena uno in più e la “giocata” di Leclerc, forse un po’ contraria allo spirito dello sport, sarebbe stata una genialata machiavellica per affondare le Frecce d’Argento. Che, invece, per un punticino restano davanti e chiudono al secondo posto. E con il sorpasso di Alonso all’ultimo giro su Tsunoda, l’asturiano difende anche il quarto posto nella classifica piloti proprio sul monegasco, a pari punti ma con un podio in meno. Insomma, il secondo posto di Leclerc, a livello personale ma legato soltanto alla gara di oggi è un ottimo segnale, ma la stagione si chiude con qualche boccone amaro, in ogni caso mai come quelli già ingoiati dai tifosi della Rossa durante larghi tratti della stagione. A Vasseur il compito di invertire la rotta nel 2024.

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