Atletica

Tamberi a Sportface TV: “Non è stato semplice, a Parigi non voglio lasciare nulla al caso”

Gianmarco Tamberi racconta il successo agli Europei di Roma ai microfoni di Sportface TV. Si parte dal doppio errore nel 2.29. ‘Gimbo’ ha ammesso di aver avuto paura: “Io penso che quando si affronta un qualcosa di importante si ha paura, si deve capire come affrontarla. Se non hai paura è perché non ci tieni oppure che sei un supereroe. La prima cosa per affrontare la paura è il lavoro, più lavori più ti concentri su ciò che hai fatto e non su ciò che non hai fatto. Quando sei in pedana invece, quando le cose sono già state fatte, devi concentrarti su ciò che vuoi ottenere e non su ciò che hai paura di perdere“. Tamberi torna poi indietro, all’infortunio che gli ha impedito la partecipazione alle Olimpiadi di Rio 2016: “C’è un Gimbo pre e post Montecarlo (giorno dell’infortunio), ma anche un Gimbo pre e post Tokyo. Esiste un Gimbo pre e post Montecarlo 2022, quando ho cambiato il team. Sono cambiate le responsabilità che ho dovuto prendermi, sono io a gestire tutti gli allenamenti, le gare… Questa cosa mi ha responsabilizzato e mi ha fatto prendere prima delle decisioni che un tempo mi costavano più tempo. Se fallisco ora è colpa mia in tutti gli aspetti. E’ un’ossessione positiva che sono contento di condividere con la mia squadra. Sogniamo tutti allo stesso modo“.

Durante la sua gara ci sono stati dei 10.000 femminili molto particolari, con tante atlete doppiate. Non c’è mai stato un momento di pista libera: “Non è stato semplice. Era il momento decisivo della gara, era il momento in cui si vinceva o si perdeva l’oro. Io partivo nel punto in cui loro passavano. Per fortuna è finita e anche bene. Brava Nadia (Battocletti)!”. Infine la prima immagine pensando a Parigi: “La torre Eiffel! No, scherzi a parte. Parigi è un progetto che sto costruendo giorno per giorno, ci sto mettendo tutto quello che ho e ci credo con tutto il cuore. Probabilmente sarà la mia ultima Olimpiade, l’ultimo ballo. Non voglio lasciare nulla al caso. Voglio finire, guardarmi allo specchio e dire: ‘Tu più di così non potevi fare’. Se riuscirò a fare quello sarà soddisfatto“.

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