Serie A

Serie A, Casini: “Dossieraggio su Gravina? Non riguarda la Lega, i fatti non ci toccano”

Lorenzo Casini
Lorenzo Casini - Foto LiveMedia/Ettore Griffoni

Il numero uno della Lega Serie A Lorenzo Casini ha parlato a margine della Lectio ‘Calcio, democrazie e mercato’ della vicenda che vede coinvolto il presidente della Figc Gabriele Gravina: “Dossieraggio su Gravina? Come Lega non commentiamo le indagini in corso della giustizia sportiva, figuriamoci di quella ordinaria. Non riguardano la Lega, dunque non ci toccano”. Sulla ristrutturazione di San Siro: “È chiaro che è la soluzione migliore perché parliamo di due squadre che tra competizioni europee e altro non è facile ricollocarle. Già con la Fiorentina ci sono stati problemi enormi al solo ipotizzare e domandare, figuriamoci con Milan e Inter insieme. Ottimista? È la proposta più ragionevole, infatti addirittura il primo progetto era di costruire accanto a San Siro, così si continuava a usare San Siro”.

Poi, sugli arbitri: “Professionismo arbitri viste le polemiche arbitrali? È un tema che abbiamo proposto perché secondo noi un problema che abbiamo in Italia è che c’è la cultura del sospetto, tutto quello che contribuisce a cancellarla è positivo, come gli strumenti tecnologici. Avere un corpo arbitrale come in Premier completamente staccato aiuta a fare questo, è una proposta che noi portiamo avanti. È chiaro che dobbiamo ridurre il margine d’errore”.

Infine, per quanto riguarda le critiche alla Supercoppa in Arabia Saudita: “Supercoppa in Arabia? La competizione nasce alla fine degli anni ’80, più di un terzo delle finali sono state disputate all’estero perché la partita di Supercoppa è sempre stata vista come un’occasione per esportare all’estero il calcio italiano. È una promozione culturale, chiaramente un ritorno economico per tutte le squadre di Serie A. Il tema semmai è sulla scelta del Paese. Il calcio è un’industria, l’Arabia Saudita è un gigante dell’area con cui l’Italia ha ottimi rapporti da diverso tempo e li ha sempre avuti. Quindi in una condizione del genere le critiche che sono arrivate mi sono sembrate francamente eccessive”.

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