Serie A

Roma, Mourinho: “Sarà una partita difficile, ritorno di Smalling prima del 2024? Vediamo”

José Mourinho
José Mourinho, Roma - Foto LiveMedia/Antonio Balasco

Le parole di Jose Mourinho nella conferenza stampa che anticipa la partita tra Roma e Udinese: “Noi siamo migliorati nel possesso palla ma sarà importante stare attenti alle loro ripartenze. E’ un’ottima squadra, per me sarà una partita difficile“. Su Smalling: ” L’infortunio c’è, ci sono anche persone normali come noi, non atleti di alto livello, che hanno più capacità di sopportare il dolore. Si tira un pochettino indietro ma il suo infortunio è difficile. E’ una grande frustrazione anche per me, ma dobbiamo avere pazienza: non posso massacrarmi e non posso massacrare lui. Nell’ultima settimana non ha fatto un minuto fuori dal reparto medico, non sa se tira vento o fa freddo perché non esce da lì però è la prima settimana che non provo dolore. La prossima settimana andrà in campo, non con me ma con i preparatori: è in ritardo e non me lo aspetto nelle prossime due o tre settimane. Se tornerà entro il 2024? Vediamo…“.

Toccando il rapporto con la proprietà, ha detto: “Se c’è empatia con i Friedkin o l’importante è averla con la squadra? Con la squadra lavori ogni minuto, e come in famiglia, se non hai empatia sei in difficoltà. E’ quella che chiamo empatia funzionale: creare empatia lavorando. Con la proprietà è diverso perché io sono qui e la proprietà è là. Io sono pagato per non creare problemi alla proprietà, si devono fidare del mio lavoro. L’ultima volta che ho parlato con loro? E’ stato ieri, ma non abbiamo parlato del contratto“. Infine, su quello che la squadra deve fare: “Dobbiamo dare di più, abbiamo avuto risultati negativi ma mai mancanza di professionalità e di rispetto per la gente. In casa di solito diamo di più anche in difficoltà e all’ultimo minuto, fuori invece ci manca un po’ di mentalità. In carriera ho anche goduto dell’antagonismo di giocare fuori casa, con qualche gang di banditi mi piaceva più giocare in trasferta che in casa. Ho avuto squadre che provocavano la gente fuori dal pullman per esaltarci di più“.

 

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