Il neocampione del mondo di pugilato, nella categoria dei pesi massimi WBA è risultato positivo al clenbuterolo, sostanza che aumenta il metabolismo e brucia grassi. Lucas Browne si difende dall’accusa di doping: “Sono completamente innocente“.
Il 37enne pugile australiano ha recentemente vinto la corona battendo Ruslan Chagaev a Grozny, in Russia, per ko tecnico al decimo round. “Sarebbe stato oltremodo stupido da parte mia prendere qualche sostanza vietata, sapendo che poi sarei stato sottoposto ad un test“. Ha poi aggiunto: “Non sapevo nemmeno esistesse un prodotto chiamato clenbuterolo, che servirebbe per facilitare la perdita di peso, una cosa ridicola per un peso massimo. A questo punto dico che il test positivo potrebbe anche essere il risultato di un sabotaggio“.
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Infine, il pugile vuole tranquillizzare anche tifosi e persone vicine: “Purtroppo sui media questa vicenda sta avendo molto risalto. Molte persone che pensavo fossero amiche ora dicono che sono un imbroglione, quando in realtà non sanno nulla di questa vicenda. Voglio rassicurare i miei tifosi, tutto il mondo del pugilato e tutta l’Australia che io non faccio uso di droghe e non sono uno che imbroglia con il doping“.
Il manager di Browne, Ricky Hatton, ex-pugile britannico, ha confermato la notifica del risultato dei test. “Browne è un atleta pulito e come tale è arrivato al match di Grozny“, ha dichiarato. “Ora faremo nostre ulteriori indagini sulla vicenda per non dover utilizzare test russi“.