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Nona sinfonia per la Fiorentina, prenotata la finale di Coppa. La Cremonese mostra i suoi limiti

Esultanza Fiorentina
Photo LiveMedia/Andrea Martini Cremona, Italy, April 05, 2023, Italian football Coppa Italia match Semifinal - US Cremonese vs ACF Fiorentina Image shows: ITA-Coppa Italia- Cremonese v Fiorentina CREMONA,ITALY – Apr 5; Arthur Mendonca Cabral of ACF Fiorentina celebrates after scoring his team's goal during during the Coppa Italia, semifinal first leg, football match between Cremonese and Fiorentina on Apr 5, 2023 at the Stadio Giovanni Zini in Cremona. LiveMedia - World Copyright
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Riavvolgendo il nastro, chi avrebbe mai detto che la derelitta Fiorentina della prima metà di stagione, più o meno fino a gennaio momento in cui è cominciato a cambiare tutto, avrebbe potuto centrare la nona vittoria consecutiva? Probabilmente nessuno, forse nemmeno lo stesso Vincenzo Italiano, che a dispetto dell’ottimo lavoro dello scorso anno e del fatto che comunque anche quest’anno la sua squadra ha costruito tanto e non è quasi mai mancata nelle prestagioni, era addirittura finito a rischio esonero. Invece no, i viola sono tornati quelli dello scorso anno, forse anche migliori perché la tenuta difensiva è superiore. E dopo aver battuto Milan e Inter in campionato, raggiunto i quarti di Conference League, l’esito della semifinale d’andata allo Zini è chiaro: la finale di Coppa Italia è ipotecata e si può tornare a giocare per un trofeo nove anni dopo, cercando di vincerlo (e non succede da decenni).

La Cremonese mostra tutti i suoi limiti, palesati forse anche in virtù del palcoscenico di casa che non è quello del Maradona o dell’Olimpico, dove ha eliminato in partite epiche Napoli e Roma. I tifosi sono calorosi, forse anche troppo viste le tre sospensioni per fumogeni in campo, ma non è forse la cornice adatta per le imprese. Più vicina a questo scenario quella del Franchi, dove si giocherà fra tre settimane: il 2-0 è un risultato complicatissimo da ribaltare per la squadra di Ballardini, che però ha dimostrato di poter – letteralmente – vincere e perdere contro chiunque, anche se con il morale a terra per la Serie B ormai dietro l’angolo. E’ chiaro, allora, che tutta la concentrazione della squadra sia rivolto a quel ritorno, che in palio mette la finale, la Supercoppa a quattro il prossimo anno, dunque dei soldi importanti, e soprattutto la possibili di diventare degli eroi per un’intera generazione.

Ma c’è una Fiorentina che non può e non vuole fare sconti ora che ha ingranato le marce alte. Cabral è ormai il titolare indiscusso lì davanti e segna ancora, gran zuccata la sua e Jovic può solo applaudirlo dalla panchina. Nel secondo tempo, poi, il cinismo di questa versione 2.0 dei gigliati, che trovano il rigore col Var e l’espulsione di Aiwu che si sostituisce al portiere. Nico Gonzalez, tra i migliori, non perdona dal dischetto, e il finale è di gestione, con un paio di occasioni fallite per rendere ancora più certo il pass per la finale. Che con lo 0-2 non è tale, ma molto vicino: serve l’ultimo sforzo.

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