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Manchester City-Inter, Guardiola: “La Champions sarebbe un sogno, ma anche un’ossessione”

Pep Guardiola Manchester City
Photo LiveMedia/Graham Hunt , England, February 25, 2023, English football Premier League match FOOTBALL - ENGLISH CHAMP - BOURNEMOUTH v MANCHESTER CITY Image shows: Manchester City manager Pep Guardiola talking during the post match press conference during the English championship Premier League football match between Bournemouth and Manchester City on 25 February 2023 at the Vitality Stadium in Bournemouth, England LiveMedia - World Copyright
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Il tecnico del Manchester City, Pep Guardiola, ha parlato alla vigilia della finale di Champions League contro l’Inter. Ecco le sue parole in conferenza stampa: “La Champions sarebbe un sogno. È sempre un sogno vincere dei trofei. Anche la parola ossessione è una parola positiva, ma è ovviamente un sogno per noi. Tutti ci vedono favoriti? Non posso controllare cosa dicono o pensano le persone. Tutto dipenderà da noi e dall’Inter. La squadra più forte sarà la vincitrice: se alzerà la coppa, l’Inter sarà più grande del City. Conta solo la partita. Spero che sia una serata fantastica, è la competizione più bella del mondo. Siamo qui, pronti a supportare l’UEFA in questa competizione, ad aiutare i tifosi a divertirsi”.

Sulle insidie degli avversari: “Sono tante. L’Inter è una squadra abituata non solo a difendere. C’è la convinzione che le squadre italiane sappiano solo difendere, ma l’Inter sa fare tante altre cose. Acerbi, Darmian, Bastoni e Onana sono molto efficaci nel far ripartire la squadra. E tutti gli attaccanti, da Lautaro a Correa, sanno essere pericolosi. L’Inter ha la capacità di tenere la palla e di finalizzare, sa attaccare dal centro e dalle fasce. Cercheremo di difendere il meglio possibile, sia alti che bassi”.

E ancora: “Poche occasioni per Haaland? Non sono qui per discutere della sua capacità di convertire gli xGoals in gol. Domani sarà pronto per aiutarci a vincere la Champions. Lezione da dare ai giovani? Avere ottimi giocatori. Avere Messi prima e Haaland ora. Ridete? Non sto scherzando. Gara col Chelsea? Vorrei dirvi tante cose. Che abbiamo imparato la lezione, ma non so che dire: sono squadre diverse, giocatori diversi, annate diverse. Col Chelsea non siamo riusciti a vincere. Per domani abbiamo un piano, abbiamo un’idea, ma poi bisogna vedere cosa dirà il campo. Noi siamo pronti e ci proveremo”.

Sull’Inter: “Quanto cambia affrontare una squadra che gioca con due attaccanti? Cambia tanto, così come giocare con quattro o cinque in difesa. Noi dovremo gestire bene le transizioni. Lautaro? Per come sta giocando nelle ultime settimane, cosa posso dire? È un campione del mondo, è un giocatore speciale: sa portare palla, sa essere pericoloso in area. Stiamo parlando dell’attaccante di una squadra che giocherà una finale di Champions”.

In conclusione: “Importante sapere quello che devi fare e farlo bene. Però ci sono dei momenti in cui le partite diventano pazze, per cui magari devi inserire un attaccante in più o un difensore in più. E poi ci sono momenti in cui non si pensa alla tattica, ma a quello che ti dice il cuore. Nelle finali, non penso che sia giusto dire ai giocatori di lasciare troppo spazio alla creatività, a fare quello che vogliono: bisogna difendere bene, la cosa più importante è che stiamo perdendo, non che stiamo 0-0. E far sì che, sullo 0-0, l’Inter pensi di stare vincendo. A quel punto, potremmo farci avanti”.

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