Serie A

La Juventus rischia un’altra stangata, ma può ancora patteggiare: tutte le ipotesi sul tavolo

Dirigenza Juventus
Dirigenza Juventus: Nedved, Agnelli, Arrivabene - Foto LiveMedia/Phs Agency/PHS

La Juventus andrà nuovamente a processo sportivo. Lo ha deciso la Procura della Figc deferendo il club bianconero per la manovra stipendi (2019/2020), per i rapporti con gli agenti e per le partnership sospette con altri 6 club (Atalanta, Bologna, Cagliari, Sampdoria, Sassuolo e Udinese). Viene contestata la violazione dell’articolo 4.1, relativo alla lealtà sportiva, a sette dirigenti del club all’epoca dei fatti: Il deferimento è scattato per l’ex presidente Andrea Agnelli, per l’ex vicepresidente Pavel Nedved, per Fabio Paratici, Federico Cherubini, Giovanni Manna (allora ds della Under 23), Paolo Morganti (a capo della Football Operations), Stefano Braghin (ds del settore giovanile all’epoca). A tutti viene contestata la violazione dell’articolo 4, comma 1, del codice di giustizia sportiva e relativi a tre diversi filoni dell’indagine.

QUANDO COMINCERA’ IL PROCESSO E COSA RISCHIA LA JUVENTUS

Il procedimento è previsto per giugno. Le date non sono ancora state rese note. Il procuratore Giuseppe Chinè accusa il club di aver violato l’articolo 6 che di fatto rimanda al 4 contestato a Agnelli, Nedved, Paratici, Cherubini, Manna, Morganti e Braghin. Cosa rischia il club? Al comma 2 (facendo riferimento all’art. 8) sono elencate chiaramente: ammonizione; ammenda; ammenda con diffida e penalizzazione di uno o più punti in classifica. E sono proprio i punti di penalizzazione in classifica che la Juventus rischia di scontare o in questo o nel prossimo campionato (dipenderà dai tempi dei procedimenti).

IPOTESI PATTEGGIAMENTO E CASO PLUSVALENZE

Ma non è detto che si arrivi a processo. Perché lunedì 22 maggio la Corte Federale d’Appello si pronuncerà sul caso plusvalenze e deciderà quanti punti dovrà scontare la Juventus in questa stagione (ne aveva inflitti 15 precedentemente, ma il Collegio di Garanzia dello Sport ha rimandato indietro il procedimento per motivare meglio il ruolo delle figure dirigenziali non apicali e in caso rimodulare la sentenza). La soluzione più logica è che la Juventus, al termine della sentenza del 22 maggio, spinga per un accordo con la Procura Federale. Ma le due parti si devono mettere d’accordo (la Procura può dire di no alla proposta della Juventus) e soprattutto poi ci vuole il benestare del presidente della Figc e della procura generale dello Sport. In caso di patteggiamento prima del dibattimento la Juventus può ottenere uno sconto pari ad un terzo della pena. Potrebbe essere scritta lì la parola fine. Ma per farlo servono gli accordi giusti (difficile che la Procura possa accettare solo ammenda, ma è ipotizzabile che nell’accordo rientrino anche punti di penalizzazione). In questo caso tutto si chiuderebbe all’interno di questa stagione e la prossima la Juventus partirebbe, fuori dalle Coppe, ma da zero. A pari punti con tutti gli altri. In caso di muro contro muro anche in questo secondo processo il rischio concreto è che i bianconeri ‘sporchino’ due campionati: questo con le plusvalenze ed il prossimo con la manovra stipendi. In campo la Juventus ha praticamente finito la sua stagione, ma sta per cominciare – fuori dal campo – il momento decisivo: dentro o fuori.

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