Formula 1

F1, Hamilton: “Derubato nel 2021? Certo che sì”

Lewis Hamilton
Lewis Hamilton - Foto LiveMedia/Xavi Bonilla/DPPI

“Essere l’unico ragazzo nero sul circuito, con difficoltà a scuola, ad essere accettato è sempre stata la mia grande motivazione: ‘Se vinco la gara, mi accetteranno in questo mondo’, pensavo”. Lewis Hamilton si confessa in un’intervista all’edizione spagnola di GQ. Quando sono arrivato in F1, si trattava di alzarsi, allenarsi e correre gare. Non c’era spazio per nient’altro. Ma ho capito che lavorare tutto il tempo non ti dà la felicità, e devi trovare un equilibrio nella tua vita. Ho scoperto che ero piuttosto infelice. Sentivo che doveva esserci qualcos’altro”. E a tal proposito Hamilton parla di quanto sia stata importante la musica: “La mia mente funziona sempre. Ho sogni molto vividi, e devo alzarmi e scriverli. Ho delle visioni delle cose che sto creando. A volte è musica. A volte ho una canzone che mi squilla in testa. Quando ne ho bisogno vado al piano di sotto, lo suono al pianoforte, lo registro e lo incorporo nei progetti che sto sviluppando. La musica mi tiene in vita”, proclama.

Sul futuro in Ferrari: “Non vedo la mia decisione come una fuga dalla Mercedes. Il mio impegno per la squadra è esattamente lo stesso degli anni precedenti. Voglio battere tutte le nostre avversarie. Il mio approccio sarà lo stesso fino alla fine. E non posso lasciare che la mia mente si distragga troppo da ciò che verrà dopo”, dice. E non può mancare la domanda sul Mondiale del 2021 perso per mano di Verstappen in un mare di polemiche ad Abu Dhabi: “Se sono stato derubato? Certo che sì, la storia la conoscono tutti. Ma penso che sia stato davvero un bel momento, perché mio padre era con me. La nostra vita e’ stata una montagna russa, siamo stati insieme nel bene e nel male. E il giorno più doloroso, lui era lì. Mi ha insegnato ad alzarmi tutto il tempo, a camminare a testa alta”.

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