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Doping, Wada mantiene cannabis tra sostanze proibite: “Viola spirito dello sport”

Provette per un test antidoping

L’Esecutivo della Wada, l’agenzia mondiale antidoping, ha comunicato ufficialmente che la cannabis resterà nella list delle sostanze vietate. La richiesta di revisione era arrivata dopo le polemiche dello scorso anno, con l’esclusione della velocista statunitense Sha’Carri Richardson dalle Olimpiadi. Sul tema si era espresso favorevolmente anche Sebastian Coe, presidente di World Athletics, ma la Wada è stata di un altro avviso.

L’agenzia ha infatti affermato di aver contattato tramite un team di esperti gli atleti che hanno fatto uso di cannabis e dopo lo studio di testi scientifici è stato deciso che il Thc, principio psicoattivo alla base della cannabis, “viola lo spirito dello sport a livello etico”. Lo stesso Olivier Niggli, direttore generale Wada, ha ammesso le difficoltà nel dirimere la questione ma allo stesso tempo ha anche ricordato come le soglie limite della cannabis siano state elevate a a 150 ng/ml nel 2013. “La revisione approfondita degli esperti non ha supportato le richieste di revisione delle regole” si legge.

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