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Da Stoccarda, Giulio Gasparin
Angelique Kerber ha messo fine alla favola della connazionale Laura Siegemund e conquistato il secondo titolo consecutivo (assieme alla seconda Porsche!) al WTA Premier di Stoccarda. Come in un antifiaba, la finale si è trasformata da un sogno ad un incubo per la ragazza di Filderstadt, nata a pochi chilometri da questo impianto: partita sulle ali dell’entusiasmo, la numero 71 del mondo, che da domani sarà alle porte delle prime 40, ha iniziato l’incontro con il tennis frizzante, imprevedibile e vincente che l’ha caratterizzata per tutta la settimana, ma sul 4-2 30-0 in suo favore è sembrato che l’orologio avesse battuto la mezzanotte di cenerentola e così come la carrozza è diventata un zucca nella celebre favola, così il tennis della tedesca si è perso nel nulla. Un problema fisico l’ha anche costretta ad un time out nel secondo set, ma nel mentre la campionessa degli Australian Open è salita in cattedra e con 8 game consecutivi ha fatto suo il match con un netto 6-4 6-0.
“L’esser riuscita a difendere il titolo dello scorso anno è veramente importantissimo per me,” ha detto la Kerber in conferenza stampa: “In un certo senso è ancora meglio del primo titolo. Laura ha iniziato benissimo, ma io ho cercato di rimanere concentrata e trovare il mio gioco, è stato allora che io ho trovato il mio ritmo e il mio gioco.Dopo il primo set hanno di nuovo messo la musica ad alto volume, come negli altri giorni, e allora ho cercato di rilassarmi un momento”, ha ammesso la vincitrice del torneo, che proprio in quel momento è stata catturata da una telecamera mentre guardava con occhi sognanti la macchina parcheggiata all’angolo destro della sedia: “La musica ed il pubblico però mi hanno anche aiutato a concentrarmi e ancora una volta ho cercato in loro l’energia per continuare il mio gioco“.
“Sono molto dispiaciuta di uscire dal torneo in questo modo, perché so che potevo giocare molto meglio,” ha spiegato la Siegemund. “Non è per il risultato, ma per il mio gioco, però se devo essere sincera non ne avevo più fisicamente e lo sapevo che sarebbe successo dopo questa lunghissima settimana.” Questa finale però può rappresentare la svolta nella carriera della tedesca, dopo i tanti problemi passati in questi anni in cui non riusciva ad emergere: “Ho sempre detto che non mi sarei mai vista giocare a tennis dopo i 30 anni, ma ora che ne ho 28 e i 30 sono dietro l’angolo penso di vedere le cose diversamente: la verità è che mi diverto e questa vita mi piace, ho senza dubbio imparato che ho la libertà di scegliere quando dire basta, ma finché mi diverto…”.
“Penso che tutto questo sia nuovo per me, ma solo per dimensione – ha continuato a spiegare la finalista – Dopotutto quando giocavo le finali di un $25k è assolutamente uguale: vuoi vincere, forse ti metti più pressione la settimana dopo un ottimo risultato… ma ho imparato a non mettermi pressione e a giocare liberamente e divertirmi e non voglio che nessuno me lo porti via. Ora il mio obiettivo è rimanere con i piedi per terra, divertirmi in campo e fare un ottimo lavoro.”
Per la Kerber invece i ‘problemi’ sono altri: “Ora andrò a casa qualche giorno…anzi, non vedo l’ora di andarci e riposarmi qualche giorno prima di andare a Madrid. Sarebbe bello, ma non guiderò con questa Porsche fino a casa, il volo ci metterà meno, ma la macchina me la faccio portare eh! Non ci sono problemi di spazio, il mio garage ha posto per questa seconda Porsche!”, ha detto ridendo. “Questa stagione è sicuramente la mia migliore di sempre: a gennaio ho vinto il mio primo titolo a livello slam ed ora qui ho vinto il mio secondo titolo, che è molto importante per me perché ci sono tante facce che conosco, ci sono i miei amici, i miei genitori…”