[the_ad id=”10725″]
All’atp 250 di Newport Ivo Karlovic impiega quasi 3 ore per avere la meglio su Gilles Muller: 6-7 (2) 7-6(5) 7-6(12) il risultato finale in favore del croato. Nonostante i tanti doppi falli (10, contro i 3 di Muller) il trentasettenne di Zagabria è riuscito a mantenere i nervi saldi nei momenti clou dell’incontro, quegli stessi nervi che tante volte hanno impedito a lui di vincere incontri alla portata e a Muller di aggiudicarsi il tanto agognato primo titolo in carriera.
Karlovic e Muller si erano affrontati nel circuito in 3 occasioni diverse. Se dopo i due primi successi del croato tra il 2002 e il 2003 i due giocatori non si erano più incontrati sul campo per una decade abbondante, c’è da dire al contempo che l’avvenuto “ritrovo” era avvenuto proprio nel 2016, in quel di ‘s-Hertogenbosch, quando Muller si era imposto su Karlovic con un doppio tie-break, strappando così il biglietto per la finale del torneo che poi però non sarebbe riuscito a conquistare. Perché questa in effetti è la nemesi del giocatore lussemburghese: l’essere arrivato tante volte vicino a vincere un titolo, senza però averlo mai conquistato. Il gigante croato da parte sua invece, nella sua lunga carriera, di titoli ne ha conquistati ben 6, e per altro in tutte le superfici. Così che se da un lato la difficoltà psicologica per non aver mai conquistato un titolo avrebbe ben potuto condizionare la resa del lussemburghese nei momenti cruciali dell’incontro, dall’altro la sua voglia di sfatare il cattivo mito in abbinata al ricordo positivo dell’ultimo precedente col croato sarebbero sicuramente serviti da sprone per ben motivare le sue aspirazioni. Il fatto poi che il croato “re del servizio” avesse messo a segno in semifinale 17 aces contro Baghdatis, poteva essere di buon auspicio per il lussemburghese che nel suo ultimo match contro Young di battute nemmeno sfiorate dall’avversario ne aveva scagliate ben 18. Ad ogni modo, il primo titolo in carriera per un trentatreenne o il settimo per un trentasettenne sarebbe stato un evento comunque degno di nota e di ricordo.
Il match inizia subito male per il gigante croato che già al secondo game perde il servizio commettendo ben 2 doppi falli. Il lussemburghese, però, non riesce a mantenere a lungo il vantaggio, se è vero che sul 3-1 perde a sua volta la battuta rimettendo in carreggiata Karlovic. L’incontro procede senza particolari sussulti ma con rese al servizio piuttosto scarse sino al tiebreak, soluzione giusta per sciogliere un equilibrio pressochè perfetto. A questo punto Gilles Muller ingrana la marcia più alta e, anche grazie alla complicità dell’avversario, si porta subito sul 5-1, vantaggio troppo considerevole perché Karlovic possa recuperare. 7-2 è la sigla con cui si chiude il tiebreak del primo set appannaggio del giocatore di Schifflange, il quale ha prevalso soprattutto nel saldo aces-doppi falli, 6-1, decisamente più positivo del 6-7 del croato.
Il secondo parziale inizia e procede così come era evoluto il precedente dopo i due breaks iniziali. Solo, al servizio i due giocatori si dimostrano più centrati, aumentando le percentuali delle prime in campo e limitando i doppi falli. E anche nel tiebreak il servizio regna incontrastato fino al 5-5, quando il croato riesce finalmente a portarsi avanti col punteggio. A questo punto serve solamente un puntino sulla i per conquistare il set, e Karlovic non lesina sui segni grafici: è servizio vincente, è secondo set in archivio.
Il set decisivo prosegue nella direzione che progressivamente si era andata delineando nei parziali precedenti. Le palle breaks spariscono e al loro posto gli aces trionfano alla ribalta: prima del tiebreak decisivo,infatti, Karlovic ne mette a segno 12 e Muller 6. L’epilogo di un match simile non poteva che giocarsi al gioco decisivo, quell’aut-aut senza il quale partite dall’equilibrio simile sarebbero destinate a durare ad libitum. Subito è Muller a portarsi avanti di un mini-break, facendo intravedere la luce in fondo a quel lungo tunnel che mai l’ha visto trionfare nel circuito maggiore. Karlovic però risponde a tono e non solo recupera lo svantaggio, ma si porta addirittura avanti per 5-3, rievocando al lussemburghese i tanto temuti fantasmi. Muller uccide gli spettri e pareggia i conti. Si gira sul 6-6.
La tensione è tanta ma il lussemburghese mette in campo la prima. E’ match point. Niente da fare, Karlovic gioca troppo bene al servizio per consentire una risposta adeguata. E’ palla match per il croato. Ancora parità. Si gira sul 9-9. Altri 3 turni di servizio impeccabili a testa e siamo 12-12. A questo punto la svolta: Karlovic riesce a rispondere alla battuta dell’avversario conquistandosi così un match-point sul proprio servizio. Non sbaglia. E’ 7-6, è settimo titolo in carriera.