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Masters 1000 Miami 2022, Alcaraz magnifico: doma Ruud in due set e trionfa in finale

Carlos Alcaraz
Carlos Alcaraz, Miami 2022 - foto Ray Giubilo

Carlos Alcaraz ha superato Casper Ruud nel contesto della finale del Masters 1000 di Miami 2022, aggiudicandosi meravigliosamente il torneo ad appena diciannove anni di età. L’iberico ha domato il norvegese mediante il risultato di 7-5, 6-4, riuscendo a imporsi come tennista più giovane di sempre a spingersi così in alto in Florida; Alcaraz è diventato inoltre il terzo atleta più precoce a conquistare un Masters 1000 a partire 1990, succedendo a nomi del calibro di Michael Chang e Rafael Nadal in questa speciale classifica. Performance semplicemente prodigiosa di Alcaraz, superiore anche ai limiti rappresentanti inizialmente dalla tensione per il prestigioso evento; molteplici e quasi infine soluzioni tecniche, tatticamente ineccepibile, intelligenza tennistica ai massimi livelli e niente da fare anche per un generoso Ruud, difficilmente domo.

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GLI HIGHLIGHTS DI ALCARAZ-RUUD

 

INIZIO

Primo set iniziato nel peggiore dei modi per il giovane Alcaraz, subito a rincorrere dopo aver scelto di rispondere post-sorteggio; game al servizio autorevole di Ruud, seppur difficoltoso, con la prima esterna come arma migliore. Gioco al servizio, inoltre, immediatamente favorevole al norvegese…anche e soprattutto per demeriti dello spagnolo. Alcaraz ha infatti commesso ben quattro errori con il dritto, quasi sempre giocato a sventaglio, un’assoluta rarità considerando la consueta efficacia con quel colpo dello spagnolo. Bravo Ruud a stimolare quel fondamentale dell’avversario, insolitamente carente, e break per il 2-0 nordico.

Strappo confermato in due occasioni consecutive da Ruud, straordinario nel togliere le castagne dal fuoco con il dritto, costantemente liberato in lungolinea, tale da permettergli la fuga sul 4-1. Reazione sensazionale di Alcaraz, scaldatosi nel migliore dei modi dopo un inizio quantomeno timido; il tempo di prendere confidenza con il campo e con la racchetta e…niente da fare per Ruud. Aggancio iberico con un contro-break nel settimo gioco, capitalizzato con risposte profondissime e prodezze in corsa a lasciar fermo Ruud sino al 4-3; sorpasso invece attuato al termine dell’undicesimo game, con un Ruud quasi rinunciatario di fronte alle soluzioni varie e pungenti di Alcaraz; prima un dritto in cross a prendere in contropiede il norvegese, poi un errore in uscita dal servizio del nordico per il 6-5. Ultimo turno di battuta tutt’altro che sereno per Alcaraz, abile però ad annullare una palla break e a chiudere con continui serve and volley: 7-5.

SVOLGIMENTO ED EPILOGO

Secondo set partito come peggio non avrebbe potuto per Ruud, costretto sin da subito a un game-maratona per difendere la sua battuta. Dopo varie occasioni al vento, il norvegese si è consegnato allo spagnolo, esattamente alla terza palla break a disposizione dell’ultimo protagonista menzionato; strappo propiziato da una discesa a rete troppo frenetica del nordico, immediatamente punto, e concretizzato con la combinazione palla corta-lob di Alcaraz: 1-0. Dopo un game alla battuta volato via rapidamente, nuovo break con marchio iberico; Ruud apparso quasi sfiduciato dopo aver accusato il colpo-break, fautore di sin troppi errori che hanno concesso all’avversario di esprimersi al meglio: prodezza con il dritto in corsa di Alcaraz e 3-0 netto. Reazione quasi inaspettata e contro-break del norvegese nel quarto gioco, alla quinta palla disponibile per accorciare, messo in pratica con un dritto inside-in letale; 3-1 tramutato in 3-2 molto repentinamente, con la prima di Ruud a far da padrona sino al 3-2. Epilogo delineatosi rapidamente, seguendo i ritmi dei rispettivi turni di servizio; Alcaraz infine bravo a gestire il rientro dell’avversario e straordinario nel chiudere le danze e trionfare con un serve and volley vincente: 6-4.

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