Lemon Bowl

Lemon Bowl 2024: iniziate le qualificazoni della 40° edizione

Qualificazioni Lemon Bowl - Foto Sportface

Archiviato il primo capitolo di festività come da tradizione hanno preso ufficialmente il via le qualificazioni della 40ª edizione del Lemon Bowl Work 365 – Sporfie. Sui campi di Salaria Sport Village (sede principale), Forum Sport Center,  Panda Sporting Club e Le Molette sono scese in campo le sfide delle categorie under 10, 12 e 14. La rassegna giovanile nazionale a partecipazione straniera è in costante espansione, come testimonia l’ottimo livello dei match andati in scena. Già nei tabelloni cadetti si stanno affrontando ragazzi provenienti da tutta la penisola, con il sogno comune di poter approdare in main draw. Come di consueto maestri, genitori, appassionati e amici del Lemon Bowl hanno popolato le tribune. Tra queste anche Carlotta Mencaglia, finalista dell’under 12 nel 2015 e oggi tennista collegiale presso la University of Texas at El Paso.

Carlotta Mencaglia: “Il tennis ti lascia qualcosa per la vita” Autrice di un’ottima carriera giovanile, che l’ha vista competere con le coetanee più forti, Carlotta Mencaglia ha intrapreso la strada del tennis a stelle e strisce. Ottenuto il diploma la romana è partita per gli USA, dove a livello NCAA difende i colori della University of Texas at El Paso. “Tornare al Lemon Bowl è sempre bello, attraverso le partite di questi ragazzi così piccoli rivivo i momenti che ho passato da giocatrice”. Figlia del maestro Marco Mencaglia, Carlotta nel 2015 ha raggiunto la finale del tabellone under 12 del Lemon Bowl. Prima di cedere sul più bello a Lisa Pigato aveva sconfitto Matilde Paoletti, al tempo reduce da quattro titoli consecutivi: “Ero abbastanza piccola, ma quel risultato fu importante per me e per mio papà. In semifinale vinsi una bella partita contro Matilde, in finale invece persi contro Lisa Pigato. Oggi sono entrambe due grandi tenniste. Il mio consiglio per chi disputerà il torneo? Consiglio a tutti di continuare a giocare a tennis fino alla maturità perché questo sport nella vita ti lascia qualcosa a prescindere dai risultati. Nel mio caso mi ha permesso di ottenere una borsa di studio completa per giocare e studiare gratis negli Stati Uniti d’America”. 

Cristina Celani, un Lemon Bowl da coach e mamma “Mia figlia era molto emozionata essendo questo il suo primo torneo, mentre io fuori dal campo ero molto più tranquilla. Il Lemon Bowl è un evento importante, ma essendo la prima esperienza non abbiamo grandi aspettative”. L’ex numero 425 del mondo Cristina Celani può vantare la conoscenza di chi il Lemon Bowl lo ha giocato e di chi adesso lo vive da genitore e istruttore. Al seguito dei ragazzi del Circolo Sportivo Montanari di Ascoli Piceno, l’ex giocatrice allena anche le figlie Martina (under 12) e Nicole Rondina (under 10). Dopo l’esordio della figlia maggiore nelle prequalificazioni, mamma Cristina ha seguito anche il debutto vincente di Nicole: “Sono contenta di portare qui uno splendido gruppo, nell’ultimo mese tutti si sono allenati pensando al Lemon Bowl. Questo è un torneo rinomato a livello internazionale e tutti lo conoscono. Il mio miglior risultato sono i quarti di finale in un’edizione dell’under 14”. Augurandosi che quella capitolina possa essere per lei e il suo team una settimana lunga, Celani riflette sull’importanza della kermesse: “A livello emotivo e motivazionale il Lemon Bowl ti dà una spinta in più perché è un’occasione per crescere e confrontarsi con ragazzi da tutta Italia e non solo. Tutto questo ha un grande valore per chi gioca”.

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