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“Mi piacerebbe vedergli disputare l’Australian Open“. Parola di Craig Tiley, direttore del torneo, sul caso Novak Djokovic ai media australiani. Tiley ha assicurato di non aver “mai pensato” alle dimissioni. E ancora: “Ci ritroviamo nel mezzo di un conflitto costante tra lo Stato di Victoria e lo Stato federale, e questa pandemia ha messo in luce questa complessità“, ha aggiunto Tiley. Intanto Srdjan Djokovic, papà di Nole che si trova in un hotel di Melbourne, ha preso nuovamente posizione sulla vicenda, evidenziando che “non ha nulla a che vedere con lo sport, nulla a che vedere con Novak: è una decisione politica. Non siamo arrabbiati con il popolo australiano ma con i loro politici. Di certo Novak non si troverebbe lì se non avesse avuto l’autorizzazione a entrare in Australia”.
Per Djordje Djokovic, fratello del numero 1 del mondo, invece “è stata commessa una grande ingiustizia, ci aspettiamo che la verità emerga. Lasciamo al tribunale il compito di far vedere come il miglior giocatore di tennis di tutti i tempi è stato trattato”.
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