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“Poteva andarmi bene o no, a sei anni non lo potevo sapere, ma di sicuro ho avuto la fortuna di far della mia passione per la neve il mio lavoro”. Sono queste le parole di Sofia Goggia sulle colonne dell’inserto Liberi Tutti con il Corriere della Sera. La campionessa olimpica ha parlato dell’amore per lo sport e della sua grande importanza: “Ti fa crescere, ti fa maturare prima, ti mette in situazioni in cui devi decidere da sola, a confronto con realtà diverse che con una crescita normale incontreresti solo quando cominci a lavorare, cioè più o meno dopo cinque anni di università”.
Una crescita facilmente intuibile anche dal modo di porsi di Sofia con il suo entourage: “Cerco di far funzionare la squadra intorno a me. E se c’è qualcuno che a pelle non mi piace mi sforzo di capire le sue negligenze per farlo funzionare. Dentro di me porto una frase di Newton: se ho visto più lontano è perché mi sono innalzata sulle spalle dei giganti”.
“Amo la neve perché mi piace come la vivo – ha proseguito – mi piace la competizione, non riesco a viverla come la vacanzina di qualche giorno. La competizione è la mia zona di comfort. Sono felice di potermela giocare fino in fondo. Di mettermi in gioco, di sfidare prima di tutto me stessa. Io sfido i miei limiti, quando sono al cancello non ce n’è per nessuna, se poi le altre fanno una buona prestazione non dipende da me“. Per chiudere, la Goggia parla dei suoi riti (meditazione prima delle gare) e della compagnia dei libri, ma anche dell’amore: “Adesso non ho tempo né voglia. Forse sono stata innamorata solo una volta. In questo momento non ho interesse per i ragazzi della mia età”, ha concluso Sofia.