[the_ad id=”10725″]
Il Mondiale di Lahti 2017 inizierà con la la sprint a tecnica libera giovedì 23 febbraio (qualificazioni ore 14 italiane, eliminazione diretta a partire dalle ore 16.30 con diretta tv su Raisport ed Eurosport). L’azzurro più atteso è sicuramente Federico Pellegrino, punta di diamante della nostra nazionale che veste il pettorale rosso di leader della Coppa del Mondo.
Determinato e convinto l’italiano che nelle dichiarazioni prima della competizione più importante di questo 2017 comunica la sua tranquillità e consapevolezza nei suoi mezzi: “Siamo arrivati nella maniera più giusta a questo appuntamento, l‘importante era avere sensazioni in crescendo, consapevole di potermi giocare una medaglia. Sono tranquillo e rilassato perché il grande lavoro è stato fatto da tempo, sin dalla seconda settimana dello scorso aprile. Con il miglioramento di risultati durante la stagione sono conscio che se metto tutto in pista posso ambire a qualcosa di grande”.
E per quanto riguarda gli avversari? “Il mio motto è sempre lo stesso: rispetto di tutti, paura di nessuno, anche perché gli avversari sono agguerriti. Gli stessi norvegesi, Northug a parte, stanno avendo un ricambio generazionale, sono tutti nati dopo il 1990, non ci sono più i vari Bransdaal, Hattestad e compagnia bella, ma Klaebo che ha vinto settimana scorsa a Otepaa e che conosciamo da tempo. Ma non dimenticherei i francesi, i finlandesi, i russi con Ustiugov, la rosa è ampia e comprendo anche il sottoscritto come pretendente a una medaglia”. Umore ottimo allora per l’atleta azzurro che punta alle medaglie e non lo nasconde.
La pista sarà un fattore all’interno della competizione? “Tecnicamente è una pista non troppo dura ma neanche da sottovalutare, ogni manche durerà circa 3′, siamo nella media, la prima parte è un po’ morbida con due salitelle e dopo una bella discesa tocca ad una lunga salita che darà lo spunto per lo scatto verso il traguardo che mi sembra più lungo rispetto all’anno scorso, dove potrò sfruttare la mia bella volata“.
La responsabilità sulle spalle di Federico Pellegrino è tanta visto gli ottimi risultati ottenuti negli ultimi temi: “Non sento il peso della responsabilità, già a Oslo 2011 qualcuno sosteneva che Pellegrino era una delle poche speranze di medaglia, poi in Val di Fiemme 2013 arrivavo da un podio quattro giorni prima, e a Falun 2013 da tre vittorie consecutive. A Falun 2015 sono stato in testa in finale fino a 300 metri dal traguardo anche se era in classico, tutte queste esperienze sono servite per farmi crescere, fino ad arrivare a questi ultimi due anni dove sono stato sempre protagonista. I risultati di questo periodo mi fanno capire che sono lì, adesso sta a me rimanere sulla cresta dell’onda il più a lungo possibile e lavorare sui dettagli per rimanere al top perché anche gli avversari migliorano costantemente. Nella mia testa penso di essere appena al di sotto del mio picco massimo”.