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Running, Sarnico Lovere Run 2018: vittorie del keniano Mburugu e dell’azzurra Brogiato

Sara Brogiato - Foto FIDAL

E’ andata in scena domenica 22 aprile, con partenza alle 9.30 presso piazza XX a Sarnico (Bergamo), l’8^ edizione della Sarnico Lovere Run , manifestazione di corsa su strada sulla distanza di 25,250 km ed inserita nel calendario nazionale FIDAL  2018.

La Sarnico Lovere Run è una corsa unica nel suo genere in quanto il tracciato di gara, prevalentemente pianeggiante, costeggia le sponde del Lago d’Iseo ed è stato studiato appositamente per esaltare le bellezze naturali del luogo. Dopo l’uscita dal centro abitato di Sarnico, gli atleti hanno attraversato i comuni di Predore, con tanto di panorama su Monte Isola, Tavernola Bergamasca, l’antico borgo medioevale di Riva di Sotto e Castro,  prima di giungere al traguardo situato nella zona del porto turistico di Lovere.

Sono stati 3589 i podisti che hanno tagliato il traguardo. La competizione maschile ha avuto come protagonisti gli atleti keniani, con la vittoria finale diJames Mutithi Mburugu in 1h15’54’’, che ha preceduto il connazionale Charles Karanja Camau (1h16’39’’). Podio completato da Felicien Muhitira, che ha concluso la gara in 1h07’07’’. Michele Palamini (Gruppo Alpinistico Vertovese) è stato il primo azzurro giunto al traguardo: per lui 6^ posizione assoluta ed un crono di 1h21’41’’.

Nella gara femminile, è stato il tricolore italiano a sventolare sul gradino più alto del podio, grazie all’ottima prestazione di Sara Brogiato (C.S. Aeronautica Militare): 1h28’18’’ il crono con il quale la Brogiato ha vinto la gara, ottenendo tra l’altro la 9^ posizione nella classifica assoluta. Alle sue spalle, le keniane Yvine Jeruto Lagat e Carolyne Rutto, che hanno concluso la gara rispettivamente in 2^ e 3^ posizione, con i tempi di 1h31’34’’ e 1h32’04’’.

Al termine della gara, SPORTFACE.it ha raccolto le impressioni di Diego Scabbio (Atletica Novese), classificatosi in 18^ posizione assoluta e terzo della categoria M45 con il tempo di 1h30’32’’:

Una bella competizione, direi unica, anche la sua lunghezza, certamente non convenzionale. Il percorso è davvero suggestivo: io ci tenevo a fare una bella gara, per cui mi sono concentrato soprattutto sul cronometro, ma ho avuto comunque modo di ammirare qualche scorcio meraviglioso del Lago d’Iseo. Sono soddisfatto della mia prestazione, anche perché il livello tecnico della gara era molto alto, con una folta rappresentanza di atleti africani. Il percorso? Direi che abbiamo incontrato qualche piccolo strappo, ma chi come me è abituato a correre in collina non può certo dire che si trattasse di un tracciato con saliscendi impegnativi. Una volta preso il giusto ritmo, si è potuto correre bene. Devo fare i complimenti all’organizzazione, oltre che per il percorso, anche per l’assistenza pre e post gara e per aver garantito condizioni di totale sicurezza, con chiusura delle strade ai veicoli per tutta la durata della corsa”.

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