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Rugby, Sei Nazioni 2017. Italia-Irlanda 10-63, le pagelle degli azzurri

Italia-Irlanda, Sei Nazioni 2017 - Foto Antonio Fraioli

Altro che flusso di coscienza. Quello dell’Irlanda è un moto perpetuo a scardinare l’opposizione avversaria nella seconda giornata di questo Sei Nazioni 2017. La squadra di Joe Schmidt non ha nulla a che vedere con quella del debutto con sconfitta in Scozia e a farci le spese è la nazionale azzurra: alla fine, la distanza tra le due nazionali è un 10-63 chilometrico. Il punto bonus (che si aggiunge ai quattro della vittoria) viene conquistato già nel primo tempo, grazie alle quattro mete firmate da Keith Earls e da CJ Stander (due volte entrambi), tutte trasformate da Paddy Jackson, a volte con un pizzico di fortuna.

La reazione dell’Italia è debole. Prima un piazzato di Carlo Canna, subito dopo la prima meta, illude gli spettatori dell’Olimpico. Tra la realizzazione e la meta tecnica (partita da un’intelligente azione guidata da capitan Sergio Parisse), c’è la furia irlandese. L’Italia resta schiacciata e, anche in superiorità numerica, non riesce a dare continuità al suo gioco. Si va al riposo sull’eloquente punteggio di 10-28.

Nel secondo tempo, la musica non cambia. Gli irlandesi, nonostante la forza fisica, sembrano folletti agilissimi e riescono ad andare in meta per altre cinque volte: prima è Stander a mettere la palla a terra (alla fine del match sarà lui l’uomo partita), poi tocca a a Craig Gilroy (tre volte) e a Garry Ringrose affettare la difesa azzurra come se fosse burro. Ultimi minuti di anarchia totale per gli azzurri, con un passivo che, al fischio finale, pesa come un macigno. E c’è stato anche qualche fischio a coprire i consueti applausi dell’Olimpico.

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PAGELLE ITALIA:

Edoardo PADOVANI 5 – Si lascia irretire da Stander e dal passaggio profondo che lo ha servito, in occasione della seconda meta irlandese. Il primo calcio (sbagliato) lo assesta nel secondo tempo. Ha pochissimi spazi per muoversi ed è uno dei primi meriti irlandesi quello di annullarlo.

Angelo ESPOSITO 5,5 – Ci mette un po’ per entrare in partita, poi, dopo dieci minuti, si immola per evitare una meta di Zebo. Ma non riesce a chiudere, insieme a Padovani, l’azione di Stander che ha portato l’Irlanda a segnare la seconda meta. Colpevole anche sulla sesta meta irlandese, quando perde un pallone sanguinoso e lascia scoperta la linea azzurra.

Tommaso BENVENUTI 5 – Partita sottotono: il modo in cui si fa saltare da Stander nella prima azione irlandese del secondo tempo (che, tanto per cambiare, conduce a una meta) è l’emblema della sua partita storta (dal 48′ Michele Campagnaro 5 – prova più volte ad aggirare l’avversario, ma oggi non è giornata)

Luke MCLEAN 4,5 – Discutibili le sue scelte offensive nel corso del primo tempo (in modo particolare un drop che avrebbe potuto essere giocato in maniera più determinante). Non va meglio in fase difensiva, perché viene spesso “bucato” dalle fiammate avversarie.

Giovambattista VENDITTI 4,5 – Le azioni più pericolose degli irlandesi arrivano sempre dal centro. Subisce lo strapotere fisico degli avversari; le cose migliori riesce a farle nel secondo tempo.

Carlo CANNA 5,5 – Piazza bene il primo calcio (non semplice) e contribuisce a dare un po’ di verve agli azzurri dopo un inizio shock. Ma è solo un’illusione. La squadra non gira, anche se lui è uno dei più generosi nelle rare occasioni in cui l’Italia respira (dal 70′ Tommaso Allan s.v.)

Edoardo GORI 5 – Non è facile dirigere la mischia contro un’Irlanda in formato All Blacks. Prova a mettere ordine, ma i compagni eseguono uno spartito troppo dissonante (dal 61′ Giorgio Bronzini s.v.).

Sergio PARISSE (C) 6 – Dirige le operazioni quando c’è da organizzare la maul. La sua intelligenza tattica porta alla meta tecnica azzurra. L’unico che riesce a strappare la sufficienza tra i padroni di casa.

Simone FAVARO 5,5 – Ha fama di cagnaccio, ma oggi morde poco (forse condizionato anche dal lungo periodo di stop). Consueta generosità in campo che, contro i XV di Schmidt, oggi, serve poco: O’Shea gli risparmia l’ultima mezz’ora (dal 56′ Abraham Steyn s.v.).

Maxime Mata MBANDA’ 5 – Un po’ svagato in mezzo al campo. Perde sempre due/tre metri rispetto al diretto  avversario. Nella seconda parte del primo tempo, cerca di rimediare con il cuore e con un po’ di confusione alla prestazione non proprio esaltante dell’Italia. Ma entra anche lui nella spirale degli orrori, facendosi ingannare da un rimbalzo e lasciando campo aperto a Gilroy.

Andries VAN SCHALKWYK 5 – Perde diversi palloni nelle prime fasi di gioco del primo tempo e non riesce a contenere le folate irlandesi (47′ George Biagi 5,5 – Partita difficile: quando subentri e l’Italia è in apnea, finisci con il boccheggiare anche tu, insieme ai tuoi compagni)

Marco FUSER 4,5  – Contenere, oggi, è praticamente impossibile. Lui ci prova come può, ma l’onda d’urto dei verdi è fuori dalla portata. Collassa letteralmente sulla spinta di Stander che determina la quarta meta irlandese.

Lorenzo CITTADINI 4,5 – Corsa a vuoto e urti poco decisi. Non è un caso che il primo a lasciare il terreno di gioco sia lui. La sua seconda chance ce l’ha a causa dell’infortunio che mette fuori gioco Chistolini dopo poco più di un quarto d’ora della ripresa, ma il copione cambia poco: finisce il match sulle gambe (dal 41′ al 58′ Dario Chistolini s.v.)

Leonardo GHIRALDINI 5 – Si prende diverse pause nel corso del match. Peccato che, proprio durante questi break, arrivino le azioni più pericolose degli avversari. (47′ Ornel Gega 5,5 – ha un buon impatto sul match e suona la carica nei primi minuti del secondo tempo. Ma è solo un lampo: il resto è poca roba)

Andrea LOVOTTI 5 – Specialmente nei primi minuti, la mischia perde un po’ la bussola (dal 63′ Sami Panico s.v.).

 

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