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“Caro Presidente, caro amico Giovanni, ti ringrazio per la tua lettera dell’11 ottobre 2016. Il Comitato olimpico internazionale ha preso nota del ritiro della candidatura di Roma per i Giochi della XXXIII Olimpiade a seguito del voto del Consiglio comunale. In base alle informazioni che abbiamo ricevuto negli ultimi giorni, è stato chiaramente dimostrato che la decisione del Consiglio Comunale era politicamente motivata per ragioni che vanno al di là del progetto olimpico“. Comincia così la lettera scritta dal presidente del Cio Thomas Bach al numero uno del Coni Giovanni Malagò, in risposta della missiva con cui quest’ultimo aveva comunicato l’interruzione della candidatura di Roma per i Giochi Olimpici del 2024.
“Il Cio – prosegue Bach nella sua lettera – è consapevole che questa è stata una decisione molto difficile da prendere per il Coni, potendo godere del supporto a tutti gli altri livelli di governo e della popolazione di Roma e dell’Italia per la candidatura. Vorrei ringraziare il Coni e il comitato promotore per l’eccezionale lavoro che è risultato in un eccellente progetto di candidatura sostenibile, fattibile e trasparente in linea con l’Agenda Olimpica 2020. Non c’è dubbio che questo progetto avrebbe lasciato un’eredità positiva e sostenibile per la città di Roma e per la regione Lazio, ai quali il Cio avrebbe contribuito con un investimento di circa 1.7 miliardi di dollari. Posso chiederti anche cortesemente di trasmettere i ringraziamenti del Cio al governo Italiano, al governo della regione Lazio e al Consiglio regionale del Lazio e a tutti gli Italiani che hanno supportato così tanto questa candidatura“.
Bach non cita Virginia Raggi, che dopo aver fermato la candidatura ha anche provato a “scavalcare” il presidente del Coni inviando una lettera al Cio senza avere risposta, perché per il Comitato olimpico internazionale l’unico interlocutore è il comitato olimpico nazionale. I messaggi contenuti nella lettera del presidente del Cio sono comunque in netto e comprensibile contrasto con le parole pronunciate dal sindaco di Roma per dire no all’Olimpiade, ritenuta “un assegno in bianco che firmano le città ospitanti, un sogno che diventa incubo”.
Concludendo la lettera, Bach ringrazia Malagò e lo rassicura: “Ti prego di stare sicuro che i rapporti eccellenti tra il Coni e il Cio non saranno intaccati da questa decisione. Noi continueremo a lavorare insieme al Coni per promuovere lo sviluppo dello sport olimpico in Italia. Invio a te e ai membri della tua squadra del Coni e del comitato di candidatura i miei migliori auguri per un futuro di successi“. Lo sport italiano non ha fatto una bella figura a livello internazionale, ma per il Cio la responsabilità è solo dell’amministrazione comunale.