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Si è tenuta oggi al Palazzo del Quirinale la cerimonia di riconsegna del tricolore dopo l’Olimpiade e la Paralimpiade di Rio de Janeiro. Presenti erano anche il presidente del Coni Giovanni Malagò ed il presidente del Cip (Comitato Italiano Paralimpico) Luca Pancalli.
“Questi atleti veicolano al meglio l’immagine di un’Italia fiera che non ha timore delle nuove sfide da affrontare con lungimiranza, lealtà, trasparenza“, ha dichiarato Malagò. “Il nostro mondo aspira unanimemente a un domani a cinque cerchi. Solo una cosa rende impossibile questo sogno: la paura di fallire. A Rio de Janeiro abbiamo vissuto un’esperienza fantastica, indimenticabile. I nostri ragazzi ci hanno fatto tifare, soffrire, vincere e gioie. Hanno saputo rappresentare al meglio il paese, promuovendo l’immagine dell’Italia con classe e stile”.
“Questa occasione ci permette di celebrare i successi ottenuti a Rio”, ha poi proseguito. Qui ci sentiamo a casa nostra, circondati da affetto e considerazione. La sua vicinanza sa toccare il cuore. A Rio abbiamo conquistato 67 medaglie, 28 olimpiche e 39 paralimpiche, portando sul podio complessivamente 100 atleti, a conferma che siamo un paese che, quando vuole, sa fare squadra. Oggi davanti a lei c’è una squadra unica, che abbatte le barriere”.
“A Rio il presidente del Comitato paralimpico internazionale mi mandava in giro per il villaggio a parlare del miracolo italiano, per spiegare come abbiamo fatto a crescere così tanto in 15 anni“, ha quindi aggiunto Pancalli. “È il risultato di chi si è messo a lavorare. Voglio ringraziare il governo che ci ha riconosciuto la dignità di ente pubblico. Siamo stati forti, le nostre 39 medaglie raccontano storie straordinarie di ragazzi e ragazze che avrebbero potuto arrendersi e invece non l’hanno fatto. Come non essere orgoglioso di loro? Come non essere orgoglioso anche di chi non è salito sul podio ma ha guadagnato il diritto di recitare sul palcoscenico più ambito, alle Paralimpiadi? Nell’urlo di Bebe Vio dopo il successo c’è la sintesi del nostro orgoglio”.