Nuoto

Rio 2016, nuoto: Ledecky 4° oro e record del mondo negli 800. Phelps solo argento

Penultima giornata del nuoto che si chiude all’insegna degli Stati Uniti con l’unica “delusione” per i colori stelle e strisce che arriva da Michael Phelps nei 100 farfalla. Il cannibale di Baltimora e tutto l’Olympic Aquatics Stadium vengono infatti sorpresi dal nuotatore di Singapore Joseph Schooling, autore di una prova straordinaria: una prima vasca in cui rifila già mezzo secondo a tutti e se qualcuno si aspettava il crollo nella vasca di ritorno, così non è stato. Schooling chiude in 50″ 39 che gli vale il record olimpico e lascia dietro con un argento pari merito i leader della specialità, Micheal Phelps, Lazslo Cseh e Chad Le Clos. Risultato storico per la bandiera di Singapore che porta a casa il primo oro nella storia delle olimpiadi moderne. Phelps porta a casa invece la ventisettesima medaglia a cinque cerchi, terzo argento che va a fare compagnia a due bronzi e 22 ori.

Il resto della serata in vasca è un trionfo per gli Stati Uniti. Katie Ledecky fa la Michael Phelps e domina gli 800 stile libero, migliorando il suo record del mondo con il tempo di 8’04″79. La diciannovenne fa gara a sé, alla fine saranno quasi dodici i secondi distacco inflitti alla seconda, la britannica Jazz Carlin. Bronzo all’ungherese Boglarka Kapas. A Ledecky riesce una storica tripletta nei 200, 400 e 800 che mancava dalle Olimpiadi di Città del Messico del 1968 quando ci riuscì la connazionale Debbie Meyer. Per lei adesso il bottino olimpico è, come per Phelps, di 4 ori e un argento.

Non riesce invece la conquista del quarto oro individuale all’ungherese Katinka Hosszu che nei 200 dorso, dopo aver condotto per più di tre quarti di gara, viene bruciata all’arrivo per sei centesimi da Madeline Dirado. In una finale per la quale non si erano qualificate Melissa Franklin, campionessa olimpica in carica e detentrice del record del mondo, ed Emily Seebohm, campionessa del mondo di specialità, Hosszu non aveva messo in conto la variabile Dirado, all’ultima gara in carriera a soli 23 anni prima di trasferirsi ad Atlanta per intraprendere la carriera di consulente aziendale. L’ungherese, dopo essersi lasciata alle spalle Dirado nei 200 e nei 400 misti, sembrava lanciata verso l’ennesimo oro, ma lo sprint le ha negato l’ennesima gioia completa di un’olimpiade comunque stratosferica per lei.

Ed entrerà nella storia anche la gara più veloce delle olimpiadi, i 100 stile libero maschili, che hanno visto trionfare a 35 anni lo statunitense Anthony Ervin. Ervin, che ha nuotato in 21″40, ha bruciato di un solo centesimo il favorito della vigilia Florente Manadou che in semifinale aveva nuotato in 21″32. Bronzo sempre per gli USA con Nathan Adrian. Ervin supera di 4 anni il record di più anziano a conquistare l’oro che Phelps aveva guadagnato in questi giochi. Per il veterano nuotatore della squadra statunitense la soddisfazione di bissare dopo 16 anni l’oro conquistato a Sydney 2000, ma allora aveva dovuto condividere il gradino più alto del podio con il compagno di squadra Gary Hall jr.

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