Paralimpiade 2016

Bebe Vio: “Vorrei che Roma 2024 fosse la mia ultima olimpiade”

La giovane promessa della scherma paralimpica Betarice "Bebe" Vio
Dagli esami di maturità alle Olimpiadi di Rio. Beatrice “Bebe” Vio è la promessa della scherma paralimpica. Grazie alla sua forza e alla giovanissima età, l’atleta si permette di guardare non solo al domani, ma anche al dopodomani. Per lei, quella di Rio non sarà l’unica sfida olimpica: il suo augurio è quello di arrivare a Tokyo nel 2020 e giocarsi, nel 2024, una medaglia in casa, a Roma.  
Sono già gasatissima, voglio fare l’ultima Olimpiade proprio nella Capitale – spiega la 19enne intervistata da un gruppo di giovanissimi atleti per il Comitato Promotore Roma 2024 – Ci meritiamo i Giochi, Roma è Roma e proprio qui nel ’60 ci sono state le prime vere Paralimpiadi, mi vengono i brividi solo a pensare che abbiamo la possibilità di organizzarle di nuovo”.
 
Incalzata dalle domande dei bambini, la Voi racconta la sua vita, il suo rapporto con la scherma, la sua malattia (che sembrava allontanarla definitivamente dallo sport) e, infine, l’incontro con il mondo paralimpico: “Dopo i giorni in ospedale ho capito quanto fosse importante per me lo sport.  Quando sei in pedana non hai nessuno che ti aiuta, sei lì da solo, devi ingegnarti per fare le cose “.
 
Questo con Bebe Vio è il quinto episodio di una serie di video interviste a cui hanno già preso parte Sara Simeoni, Andrea Bargnani, Gianluigi Buffon e Francesco Totti, con atleti ed ex atleti che si ritrovano alle prese con le sorprendenti domande di giovanissimi sportivi a cui trasferiscono emozioni ed esperienze per aiutarli nel loro percorso di crescita.

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