I Radicali contro Roma 2024: “Abbiamo raggiunto le prime mille firme dei romani. La maggior parte di queste sono già all’Ufficio elettorale del Comune e nella prossima settimana saranno depositate in Campidoglio”, queste le dichiarazioni del segretario di Radicali Italiani Riccardo Magi nel corso di una conferenza indetta per l’occasione insieme al segretario di Radicali Roma Alessandro Capriccioli.  Lo scorso 25 gennaio era partita la raccolta ufficiale di firme, ora i Radicali hanno raggiunto la quota necessaria per depositare il quesito referendario sulla candidatura di Roma per l’Olimpiade 2024. “Il Comune ha un mese di tempo per giudicare l’ammissibilità del quesito. Il compito spetta a una apposita commissione, nominata dal Consiglio comunale nel settembre 2013, e composta dal segretario generale del Campidoglio, dal Capo di Gabinetto del commissario, e da tre docenti di diritto: i professori Vincenzo Cerulli Irelli, Giovanni Guzzetta, Paolo Ridola”, ha spiegato ancora Magi. Se il giudizio in merito al quesito dovesse essere positivo allora inizierà la vera e propria raccolta firme per i successivi tre mesi: servirà l’1% dei residenti a Roma, quindi circa 29 mila sigle. Ma già i Radicali stanno sollevando perplessità circa le modalità e le difficoltà con cui i cittadini romani possono esprimere il loro voto “a partire dalla disponibilità degli autenticatori delle firme fino alla possibilità di firmare in via elettronica tramite PEC”. Su questo arriva l’appello di Magi ai candidati per l’elezione a sindaco di Roma: “Mi aspetto l’invito a dire qualcosa sugli impedimenti che sta incontrando il referendum, e mi rivolgo in particolare a Roberto Giachetti per la sua storia personale e politica. Spero che tutti si pronuncino chiaramente dicendo che l’Amministrazione comunale deve mettere a disposizione dei comitati referendari gli autenticatori e permettere ai cittadini di esercitare il loro diritto gratuitamente”.
L‘esponente dei Radicali poi lancia il messaggio: “Ci rivolgeremo direttamente al Cio, il Comitato olimpico internazionale, per segnalare anomalie, storture e illegittimità contenute nella prima parte del dossier di candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024, preparato dal Comitato promotore e presentato ufficialmente lo scorso 17 febbraio”. Magi poi ha voluto sottolineare queste storture e illegittimità rilevate nel dossier di Roma 2024: “Il Comitato promotore ha mentito per esempio sul caso eclatante del bacino remiero previsto a ridosso della Fiera di Roma, ma anche sulla domanda specifica relativa al referendum, contenuta nel questionario inviato dal Cio. Su quest’ultimo punto chi ha compilato la risposta ha scritto che in Italia i referendum sono solo abrogativi a livello nazionale. Questo dimostra una profonda ignoranza, perché non si conosce la legge italiana né il Testo unico degli enti locali”.